giovedì 18 dicembre 2008

La storia di Davide

Sono nato nell’ospedale di Treviso; appena nato ricevevo delle tutine.
A tre anni ho iniziato la scuola materna, a quattro anni è nata mia sorellina Sara, e dovevo essere responsabile.
Fini te le elementari sono andato nelle scuole medie, sono stato bocciato ed ora devo ripetere l’anno.
Sono nato nell’ospedale di Treviso; appena nato ricevevo delle tutine.
A tre anni ho iniziato la scuola materna, a quattro anni è nata mia sorellina Sara, e dovevo essere responsabile.
Fini te le elementari sono andato nelle scuole medie, sono stato bocciato ed ora devo ripetere l’anno.

Davide

Le nostre paure più profonde

Io sono Alessandro e ho delle paure: ad esempio che, quando è buio salti fuori un ladro killer o un mio clone perfetto o che un clone del prof. ci uccida, oppure: che Filippo nobile o altri miei amici muoiano o che salti fuori un mostro da qualcuno o che 500 uomini malati contagiassero tutti di peste o che degli zombie con un mitragliatore sparino a tutti quando l’esercito militare non se lo aspetta. Mentre queste sono le paure di Filippo: siccome guardo molti film horror ho paura che salti fuori una bambina anoressica con un martello o che una donna fantasma mi attacchi senza lasciarmi via di scampo. Un’altra paura è che una persona cara muoia.

Alessandro e Filippo N.

Horror

Tutto iniziò così: nella città di Madrid ogni notte avveniva un omicidio.
Un giorno toccò morire a gim mc curtie Una bambina anoressica scappata da un laboratorio scientifico aveva in mano una motosega e un martello con cui uccideva la gente.
Tagliava e frantumava la gente. Le notti seguenti toccò a suo fratello Steve.
Inseguito toccò a guido e poi a altre persone. Ma un giorno i poliziotti andarono nella casa di una vecchietta che era stata uccisa dalla bambina. La bambina probabilmente si rifugiava nella cantina della casa perché si sentivano dei rumori e delle urla. I poliziotti avevano molta paura ma riuscirono a superarla; (la paura). Ma dopo un po’ la catturarono e la portarono in prigione una volta dentro la gente di Madrid inizio a rassicurarsi e a uscire in strada ma non per molto perché la bambina evase dal carcere e iniziò di nuovo a uccidere ecco una foto di chi uccise:

il famigerato Bredpitt.

Dopo molti omicidi distrusse la città di Madrid una volta rasa al suolo si diresse verso New York; e distrusse pure quella. E infine distrusse l’America. Poi passò a distruggere la Russia. Poi toccò alla Cina e infine alla Norvegia. Uccise: James Bond, Demi lovato, poi a 9089847567640000000000000000000000000000 soldati dell’esercito. Dopo 1000 anni la bambina morì e tutto tornò normale.

Alessandro e Filippo N.

mercoledì 17 dicembre 2008

Il tempo degli assassini e dei loro draghi

Tanto tempo fa, un drago chiamato drago polvere di stelle veniva cavalcato dal suo signore e padrone di tutti gli assassini.
Il drago era nero con sfumature di grigio topo, aveva gli occhi blu fiamma, aveva un corno che partiva dal naso e delle spine lunghe un metro gli incorniciavano il capo.
L’assassino aveva le ali da demone, era vestito di nero, gli occhi erano uno verde e uno marrone.
C’era un’ atmosfera spettrale visto che il castello era recintato da una palude piena di sabbie mobili, orchi, spettri, troll, spiriti maligni e di tre cani con tre teste.
Quando giunsero al castello il capo degli assassini entrò nel castello raccontò ai suoi guerrieri che stava succedendo una cosa orribile .
I buoni stavano avanzando con i loro draghi arcobaleno verso il castello per sconfiggere l’armata degli assassini.
I dieci assassini si stavano armando con armature di spine d’acciaio e stavano armando i loro draghi con corazze con spine di veleno mortale.
Quando giunsero i buoni, gli assassini corsero subito all’ attacco.
Gli assassini visto che erano potenziati uccisero il capo dei buoni e finì la battaglia.

Luca C.

Che bella la mia vita!

È natale
È nato il Salvatore
e a noi ha portato tanto amore
e ha scacciato via il dolore.
Durante la festa
Ho un sacco di pensieri per la testa.
Penso sempre ai miei giorni bui
Senza tenere conto delle sfortune altrui.
La mia vita
È una poesia infinita
Questa è la vita mia
E nessuno me la porterà via
Viva la vita mia
Viva la vita mia
È la più bella che ci sia!

Gabriele

Le terribili paure di Gianluca

Io sono Gianluca ho molte paure ad esempio: ho paura del buio così penso sempre che ci sia un assassino che mi vuole uccidere, ho paura dei ragni perché hanno quelle zampette che mi fanno schifo e anche se mi piacciono i felini ho paura che mi mangino, ho paura dei cani perché quando avevo cinque anni il Doberman di mio zio mi ha morso la gamba, a me fanno paura i cavalli perché una volta mi hanno morso la mano. Ho le vertigini e quindi è evidente che abbia paura delle discese.

Gianluca V.

Il prof. Gargano... che paura!

Le mie paure sono tante come quella delle tarantole e dei serpenti a sonagli. Ma la mia paura più grande è il prof. Gargano.
Ogni martedì notte penso a cosa possa succedere il giorno dopo.
Arrivato il mercoledì, alla 5° ora, quando urlo come un forsennato e sento i suoi passi mi zittisco all’ istante.
Dopo che ha messo una nota a dei miei amici, non ho neanche coraggio di chiedere se posso andare in bagno perchè me la faccio sotto dalla paura.
In corridoio, quando lo percorriamo per andare in aula informatica, non oso aprir bocca; neanche per dire una parola al mio amico con cui sono in fila.
ECCO LA MIA PAURA PIÙ GRANDE!!!

Lorenzo

Un tipo sportivo

Io mi chiamo Gianluca Vedelago, ho 11 anni. Ho i capelli castani, gli occhi azzurri, il naso normale e la bocca carnosa.
Il miei colori preferiti sono il blu e l’arancione, mi piace la fantasia e i libri orror: i piccoli Brividi e i super Brividi. Mi piace correre e praticare sport: calcio, karatè e nuoto.
Io mi piaccio cosi come sono.

Gianluca V.

Quel chiaccherone di Lorenzo

Io mi chiamo Lorenzo Boz Jacob. In famiglia siamo in sei: io, i miei tre fratelli che si chiamano: Damiano, Gabriele e Francesco; dopo ci sono i miei genitori. Vive con noi anche mia nonna. i miei hobby sono cantare e suonare il pianoforte. Mi piacciono i colori caldi, rosso, giallo e l’arancione. mi piacciono un po’ tutti gli sport, specialmente il calcio, il basket e il nuoto. Sono molto contento di essere così come sono.

Lorenzo

Le mie paure dal passato al presente

Io mi chiamo Selenia e vi racconterò le mie paure più grandi.
Le mie paure, quando ero più piccola, sono state sempre molte, per esempio:
- la paura del buio;
- la paura di far abbaiare i miei genitori;
- la paura dei ragni;
- la paura di quando mi facevano una puntura;
- la paura di ...

Adesso vi racconto le mie paure in questo momento:
- la paura dell’ago (dalla siringa);
- la paura di ragni (mi danno solo fastidio);
- la paura di stare testa in giù.

Non ho altre paure in questo momento!

Selenia

giovedì 11 dicembre 2008

Nel più Blu del Blu

Nel più blu del blu del Mar Egeo, viveva uno strano animale chiamato Tirreno.
Un giorno, stufo di stare sempre nascosto e sentire i rumori assordanti dei marinai che scaricavano merci provenienti da tutte le città possibili e immaginabili del Mediterraneo, si trasformò in una gigantesca piovra e navigando per moltissimo tempo raggiunse la costa americana; decise di abitarci per un po’, ma il caldo era talmente forte che appena toccò terra subito si scottò. Decise allora di ritornare più vicino a casa in un golfo chiamato “Golfo di Napoli”.
I pesci del golfo chiesero il nome a quello strano animale, che rispose di chiamarsi Tirreno. Per i pesci del posto lui era il mito del mare. Decisero che anche il mare dovette chiamarsi Tirreno. Ecco perché ancora adesso il mare vicino a Napoli si chiama Tirreno.

Angela ed Elia

Che fatica la scuola media...

Noi ci chiamiamo Filippo e Matteo; vorremmo fare un breve testo dove racconteremo la vita per uno studente delle scuole medie.
Per uno studente qualunque sarebbe una divertentissima esperienza, ma per noi è come una partita di calcio senza pallone cioè in realtà questo lo è per Matteo ma non per me.
Perché per Matteo la scuola è particolarmente noiosa; tranne nei momenti di ricreazione; per Filippo invece la scuola è divertente perché si imparano cose nuove e poi ci sono le sue cugine Maggie e Nicole e il suo migliore amico Matteo.
Una delle cose che a Matteo non piace è il professore Gargano e le sue punizioni corpo a corpo, la seconda cosa che non gli piace è la professoressa Formisano per i suoi ripetuti richiami nei suoi confronti.
E invece una cosa che non piace a Filippo è studiare 10 o 15 pagine anche di meno insomma studiare e basta. Questa per noi è la descrizione delle scuole medie.

Filippo O. e Matteo B.

Avventura su Giove

Giove è il pianeta più grande mai esistito e io e Matteo venuti dalla terra siamo andati a visitarlo. Giove è molto grande c’è addirittura il parcheggio per la nostra navicella inventata da noi il 9 marzo del 2147, ci sono dei palazzi alti circa 7400m, delle biblioteche contenenti 10000 libri in uno scaffale e ci sono dei robot che cucinano, lavorano, puliscono e fanno la spesa mentre gli uomini e le donne se ne stanno seduti nelle loro poltrone e per finire i bambini non andavano a scuola..
Io e Matteo siamo rimasti impressionati da quelle cose che abbiamo visto perché nella terra anche se eravamo nel 2147 e avevamo le navicelle e molte altre cose che nel diciassettesimo secolo non c’erano vedendo quei robot, quei grattaceli e biblioteche enormi siamo rimasti veramente sbalorditi.
Dunque poi naturalmente dopo 100 anni ci adattammo così andavamo in giro tranquillamente per la città di Grate Street (America).
Poi girando Giove trovammo uno splendido museo dove era custodito un grande vulcano e molte altre cose, tra cui un immenso peperoncino; ci avvicinammo con cautela quando vedemmo dei terroristi prendere il peperoncino trasportarlo nel vulcano a Matteo venne un idea magnifica quella di mangiare il peperoncino o meglio peperoncione e così fu cominciò ad ingurgitare il grande “coso piccante” anzi forse il più piccante del mondo però Matteo lo sputò immediatamente addosso ai terroristi così il proprietario del museo ci ringraziò con un miliardo di soldi giovesi però non era il palato e per la lingua di Matteo.
Dopo seicento i figli di Filippo e Matteo ritornarono su Giove e proprio in quel museo e trovarono un manifesto con disegnati i loro padri e ritrovarono anche i pezzi del peperoncino e fecero finalmente eruttare il vulcano ed entrarono nella leggenda del museo anche loro come i genitori.

Filippo O. e Matteo B.

mercoledì 10 dicembre 2008

Intervista a... me stessa

Il mio nome è: Selenia.
Data di nascita: 12/03/1997, ho 11 anni.
Frequento la: 1° media sezione:A.
Hai animali: Due cani,di razza meticcia.
I loro nomi: Sacker e Birillo.
Hai sorelle: Una di nome Silvia.
Che nomi hanno i tuoi genitori: Sandra e Silvestro.
Che lavoro fa tua mamma: Casalinga.
Che lavoro fa tuo papà: Muratore.
Hai cugini: Cinque
Come si chiamano: Giada, Flavio, Agnese, Claudio, Elisa.
Quanti anni hanno: Giada 15, Flavio 11, Agnese 9, Claudio 9, Elisa 6.
Come si chiamano i tuoi prof. e che materia insegna: Marco Gargano (informatica), Adriana Bozzo (matematica e scienze), Lidia Lini (lettere), Nicoletta Pantaloni (inglese), Katia Bortolan (francese), Marialuisa Faotto(arte e tecnologia), Silvia Saccaridi (scienze motorie e sportive), M. Antonia Mastropasqua (religione)e Damiano Pavan (musica).

Selenia

Il piccolo Lu

C’era una volta il piccolo Lu, che viaggiava con una grande valigia dove teneva tutte le sue cose.
Viaggiava in continuazione e si fermava solo per dormire.
Un giorno si fermò in una foresta, comminò per ore ed ore senza fare soste, quando calò la notte si fermò sotto una grande quercia, aprì la sua grande valigia e ci entrò si sistemò e poi la richiuse.
Passò di lì un anziano signore e vide quella valigia, la prese e la portò a casa sua.
Quando il piccolo Lu si svegliò aprì la valigia pensando di essere ancora nella foresta, invece si trovava in una grande casa, lui si guardò intorno senza sapere dove si trovasse. Il piccolo Lu non vedendo nessuno, si mise a esplorare la casa.
Il vecchio tornò a casa e trovò la valigia aperta. Guardò dentro che cosa ci fosse; c’era una confusione immensa.
Lu vide il vecchio e gli chiese dove si trovava e di chi fosse quella grande casa.
Il vecchio rispose che si trovavano nella Città di Ba e che quella era casa sua e che lui era il Grande Mago, il più saggio del villaggio. Lu allora chiese al Grande Mago:
“Grande Mago, mi può insegnare qualcosa?”.
Il Grande Mago sbalordito ci pensò un po’ di tempo e poi rispose:
“Sì, ve bene ti insegnerò qualcosa, ma prima dimmi il tuo nome”.
Lu si scusò e gli disse che il suo nome era Piccolo Lu, ma lui preferiva solo Lu.
Il Grande Mago gli disse che avrebbero iniziato le lezioni il giorno dopo. Lu rispose che a lui andava bene.
Il giorno dopo Lu si alzò presto, preparò la colazione. Dopo un po’ di tempo, Lu ebbe finito di preparare la colazione andò a svegliare il Grande Mago.
Il Grande Mago si svegliò e gli chiese cosa volesse Lu gli disse che aveva preparato la colazione. Così iniziò la giornata di Lu.
Lu dopo molti anni d’ insegnamento da Grande Mago, lui diventò il Grande Mago Lu.

Selenia

Le mie ganzissime paure

Ciao sono Gabriele e non ho paure a arte certe cose che proprio non mi piacciono cioè i professori come me li immagino io sono davvero paurosi cioè con tentacoli per scrivere 21 voti di seguito con il computer e soltanto per sgridarci ma ho capito che non sono tanto poi così cattivi a parte qualche “mostro” mutante. Ma a parte questo mi fa paura anche la morte spero che se succederà spero non a mè.

Odio per vari motivi moltre altre cose ma per questa volta vi racconto solo queste cose…. ah aspettate… non ditelo mai a nessuno, ok? Ciao.
ALE! Son tornato beppi come va finirò di raccontarvi le mie paure cioè ho paura dei ladri ho sempre il terrore che di notte sfondino la porta con una motosega e mi sparino con una pistola calibro22’utyi8 gaaaaaaanzo però sarebbe stramitico anche se a pensarci bene meglio di no adesso ho davvero finito.

Gabriele

Quel ciuccellone di Gabriele

Ciao io sono Gabriele sono alto 1.55 ho 11 anni mi piace giocare a calcio però come sport pratico il basket. Mi piace anche giocare a psp o meglio è il mio hobby altri miei hobby invece sono andare all’ hobbit un negozio di carte io colleziono carte di yu gi oh mi piace giocarci con i miei amici e scambiarle con loro ODIO FARE I COMPITI in tutte le maniere però si sà com’è la scuola compiti compiti compiti compiti compiti compiti e niente altro a parte ginnastica.

Gabriele

Il mostro della palude maledetta

Non abbiamo mai avuto tanta paura in vita nostra !!!
Proprio quella sera volevamo vedere il nuovo film Harry Potter e l’ordine della fenice. Mentre stavo per entrare nello sala, Carlotta mi tirò il braccio attratta da un altro film, intitolato: IL MOSTRO DELLA PALUDE MALEDETTA.
Dopo averla ascoltata, la seguì nella sala e prendemmo posto alla fila P-10/11.
Poi io andai a prendere una vaschetta di pop-corn e quando tornai non la vidi più. Allora credevo che mi avesse fatto uno scherzo, ma passavano i minuti e io non la vidi più.
Iniziai seriamente a preoccuparmi.
Stavo quasi per chiamare i carabinieri, quando improvvisamente sentii dallo schermo un urlo agghiacciante...era Carlotta che mi chiedeva aiuto.
Quando la vidi era sullo schermo, come se fosse stata risucchiata.
Non feci a tempo neanche a rispondergli che in un lampo venni risucchiato insieme a lei.
Eravamo nel bel mezzo del film, stavamo vivendo gli stessi momenti dei personaggi.
Noi non li badammo e continuammo per la nostra strada. Per la via, trovammo strani e bizzarri pericoli come un’anaconda lunga 1 m, un’ape grossa come un computer, un gobelin geneticamente
modificato ecc.
Camminammo per ore e ore finché non arrivammo ad una piccola e malridotta.
Entrammo con cautela ignorando il possibile pericolo di incontrare un mostro che ci potesse mangiare con contorno di patatine o che più semplicemente ci trasformasse in brutti e pustolosi rospi marroni.
Continuammo a camminare per due ore intere quando incontrammo
un mostro SBRODOLOSO, FANGOSO, PALUDOSO e terribilmente puzzolente!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Parlava con una strana lingua: BLOEEEEEE, BLUOOOO!!!!!
Noi impauriti, indietreggiammo lentamente per non farci rincorrere dal mostro.
Carlotta spaventata, mi chiese:
-Hai qualche brillante piano?!
-Sì! Forse né ho uno!-gli dissi
-Senti questo... Pssss e poi pssss e dopodichè pssss! Capito?
-Sì credo di avere afferrato...
Finito il discorso, anzi il bisbiglio, misi atto il piano.
Gli corremmo addosso e, come previsto il mostro si colò tutto sul fango.
Sconfitto il mostro, come per magia ci ritrovammo di nuovo ai posti 10/11.
Fu un’avventura fantastica anche perché vinsi la mia più grande paura.

Carlotta Z. e Lorenzo

Buio, che paura!

Io e le mie paure non ci assomigliamo affatto. Loro sono:
- paura del buio
- paura del temporale quando è in tempesta
- paura degli assassini
- paura degli squali
- paura dei ragni
- paura delle interrogazioni
Per esempio c’è stata una volta in cui sognando che i miei genitori stavano parlando con degli amici e, senza accorgersi della mia assenza, un africano mi prese alle spalle e ... mi svegliai.
Poi c’è stata anche quella volta della tesina di fine elementari. Stavo entrando nell’ ufficio delle interrogazioni per esporre la mia tesina, quando alle spalle una direttrice mostro gigante, bavosa, verdognola, e agguerrita mi prese perché voleva mangiarmi le tesine.
Io gli tirai un pugno in faccia, ma quella si mangiò sia le mie tesine
sia...come al solito, mi svegliai!
Bhè, i miei sogni più brutti li ho detti, le mie paure anche, non c’è nient’ altro da dire!
Ecco le mie paure.

Carlotta Z.

Quella chiaccherona di Carlotta

Ciao, mi chiamo Carlotta 1 ragazza di 11 anni.
Vivo a Treviso con la mia famiglia e con i miei 2 gatti: Pallino e Polpetta.
Ho i capelli lunghi marrone chiaro, gli occhi celesti, la bocca carnosa, e il naso normale.
Mi piacerebbe vestirmi sempre in jeans con 1 maglietta attillata e le All Star.
Di carattere sono gentile e simpatica ma posso essere anche vendicativa.
Mi piace mangiare l’hamburger con le patatine in aggiunta della coca-cola.
Gli amici dicono che sono simpatica, allegra, sorridente, divertente e giocosa.
Il mio sport e’ la danza i- pop / moderna e adoro gli animali.

Carlotta Z.

giovedì 4 dicembre 2008

Gli squali... che paura!

Ognuno di noi teme qualcuno o qualcosa ad esempio del buio o a dirittura dei professori, quindi chi nega di avere paura, è un bugiardo, oppure è timido perché ha paura che lo prendano in giro!
Io, Giulia, ho paura di ragni, serpenti, scorpioni, vipere, squali, orche, della matematica e soprattutto della scuola.
Io, Barbara, ho una paura atroce degli squali e quando ne vedo uno, che sia in un acquario, in un film o chissà dove, un brivido mi attraversa la schiena; quando, in California, ho dovuto nuotare tra le reti antisqualo e ogni tanto al di fuori delle reti vedevo delle pinne triangolari, mi sembrava di svenire!!!
Avere delle paure può anche essere positivo perché ci permette di maturare, di affrontarle e quindi di avere il fegato di convincersi che non dobbiamo impaurirci di niente e di nessuno.
La vita è piena di rischi, perché non rischiare!!!

Barbara e Giulia B.

La nostra amicizia

Tutto cominciò quel triste primo giorno d’asilo...
Arrivammo a scuola con quel graziosissimo nonché bruttissimo grembiulino bianco; eravamo in braccio alle rispettive mamme con le lacrime fino alle suole delle scarpe.
Dopo le lotte di Wrestling tra noi e la maestra per rimanere tra le braccia della mamma finalmente dedicemmo di cedere e quindi andare in classe.
Ci misero sul grembiule un fiocchetto colorato in modo da distinguere le classi.
I nostri tre anni d’asilo passarono serenamente e in un batter d’occhio ci trovammo alle ELEMENTARI con la nostra solita fortuna di essere in classe insieme; e dopo cinque lunghi, noiosi, pesanti anni eccoci qui alle medie: secondo voi, siamo in classe assieme? Ormai, è tradizione: siamo entrambe in 1°B!!! Siamo felici, ma un po’ preoccupate perché la mole di lavoro è aumentata e anche l’impegno richiesto è maggiore e quindi augurateci in bocca al lupo e noi di sicuro vi risponderemo: crepi!!!
Ora siamo diventate migliori amiche e quindi condividiamo ogni segreto e passione come i Jonas Brothers [i tre fratelli riportati qui sotto (ce ne è anche un quarto, ma non è nella rock band)]. Al momento siamo impegnate a sognare i Jonas Brothers: vi preghiamo di chiudere questo file !!!!!!


ARRIVEDERCI!

Barbara e Giulia B.

Il bosco incantato

C’era una volta un tapiro esso viveva in un bosco incantato; quel bosco era pieno di bacche magiche in grado di cambiare qualsiasi cosa, erano stupende, di tutti i colori e sull’erba verde smeraldo sembravano delle pietre preziose. Un giorno il tapiro si trovò davanti a una cosa che non aveva mai visto: una sequoia!!!
Era di color arancione e immensamente grande in confronto al suo corpo, ma soprattutto in confronto al suo cervello di gallina!
Stava per calare il sole e lui dovette tornare a casa; la notte non riuscì a dormire perché era incuriosito da quell’ immenso albero… Così uscì in piena notte, facendo attenzione a non svegliare i genitori, per andarla a vedere, ma dove l’aveva vista l’ultima volta non c’era più.
Si addormentò dalla stanchezza, ma dopo poco si svegliò poiché sentì dei passi, aprì gli occhi e vide davanti a se una bellissima ragazza, dai capelli biondi e gli occhi verdi color erba!!!
A quel punto i due si guardarono il naso e entrambi esclamarono:
-Che bel naso che hai !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La ragazza gli raccontò tutta la storia e il tapiro le promise che avrebbero catturato la strega che le fece l’incantesimo… la ragazza aggiunse che l’incantesimo era molto difficile da togliere visto che ormai erano dieci anni che lei di giorno diventava un albero!!!
Il tapiro non se la diede per vinta escogitò un piano, infine disse:
- Agiremo di notte, in questo modo non verrò scoperto dai miei genitori e inoltre la strega non se lo aspetterà!!!
La sera dopo il tapiro andò dalla ragazza-sequoia, che si era già trasformata in umana e si incamminarono verso il castello della strega.
Senza paura entrarono e appena la strega li vide, con il suo sguardo malefico li fulminò e i due vissero per sempre morti e contenti in purgatorio.

Barbara e Giulia B.

sabato 7 giugno 2008

Il pattinaggio

Da questo anno ho iniziato un nuovo sport :il pattinaggio.
Mi appassiona molto e mi piace.
Ogni volta che ci vado imparo qualcosa di nuovo: ho imparato a fare il salto semplice; il tolup, il salcof…….
E sto imparando a fare la trottola!!!
Io vado a pattinaggio il lunedì,il martedì e il giovedì.
Secondo me questo sport (come tanti altri) non deve essere fatto solo per non stare a casa davanti alla televisione ma bisogna mettere il cuore.
Il mio insegnante di pattinaggio si chiama Christian.
Nel mio gruppo ci sono: io (Chiara), Lia, Gloria, Athena, Patrizia, Martina, Silvia, Susanna, Elena, Gaia.
Io penso di continuare questo sport almeno fino alla terza media.

Chiara

In partenza per la Francia

Tra pochi giorni parto per la Francia con i miei amici ci troveremo tutti alle sei di mattina all’aeroporto di marco Polo. Siamo tutti contenti peccato che non tutta la classe viene.

Verso le 7:30 siamo partiti come compagnia aerea avevamo il My Air.
Il viaggio è stato tranquillo e dopo un ora e mezza siamo arrivati.
Arrivati abbiamo preso le valigie e ci siamo diretti nel pullman dove dopo due ore ci portava a scuola di questi francesi a Orlean.
Arrivati ci hanno presentato i nostri corrispondenti il mio corrispondente si chiama Romeo fa danza invece il corrispondente di Marco Corrato fa calcio.
Arrivati abbiamo parlato un po’ in francese e poi siamo andati a mangiare,a scuola si mangia molto bene abbiamo mangiato wurstel e patatine era molto buono.
Poi abbiamo fatto ricreazione dopo ricreazione abbiamo fatto due ore di francese e un ora di ginnastica per andare a ginnastica ci vuole un quarti d’ora.
A ginnastica abbiamo giocato a pallamano era molto divertente il ritorno lo abbiamo fatto in pullman arrivati a scuola e abbiamo preso le valige e siamo andati dalla loro mamma l’abbiamo conosciuta era molto simpatica poi siamo andati a casa la casa era in un appartamento a 9 pani noi eravamo proprio all’ultimo.
La casa era piccolina in casa eravamo io, Marco, Romeo, Wiliam,Paola,Flavio e Michelangelo che aveva solo un mese.
Arrivati abbiamo appoggiato le valigie e abbiamo giocato al Wii fino a sera ci siamo divertiti un mondo poi abbiamo preparato la tavola e abbiamo mangiato la pasta era squisita.
Poi siamo andati a letto e abbiamo fatto la guerra di peluche.
Il giorno dopo ci siamo svegliati alle 6:30 abbiamo fatto colazione e siamo andati a scola abbiamo fatto conoscenza erano molto simpatici
Poi abbiamo ascoltato la lezione in francese era molto interessante anche se si capiva poco.
Poi siamo andati a fare ricreazione e più tardi siamo andati con la mamma del nostro corrispondente a mangiare.
Poi abbiamo giocato un po’ al Wii e verso le tre siamo andati al museo di storie naturali abbiamo visto un po’ di esperimenti e animali imbalsamati e anche dinosauri.
Usciti da là siamo andati al Mach Donald. Abbiamo mangiato.
Poi siamo andati a casa e abbiamo giocato al Wii abbiamo poi mangiato e siamo andati a nanna.
Il giorno dopo siamo andati a scuola così per 4 giorni e il sabato siamo andati allo zoo c’erano tantissimi animali mi sono divertito.
Il giorno dopo siamo ripartiti a casa felici di essere tornati.

Mi sono divertito spero di ritornare.

Nicola

New York

Lo scorso dicembre sono andato a New York.
Siccome mio Papà lavora là, ha deciso che io andassi a trovarlo per 3-4 giorni.
Quando mi propose di andare avevo paura di fare 9 ore in aereo da solo con degli amici.
Però dopo qualche giorno ho deciso di andare.
A Natale parto per andare in Aeroporto con la mamma che mi accompagna.
Appena arrivati al Aeroporto Io e la mamma abbiamo visto degli amici che mi accompagnarono, ci siamo conosciuti abbiamo bevuto una aranciata e ho salutato la mamma, io e la mamma avevamo le lacrime agli occhi lasciarsi però sapevo che sarebbe andata tutto bene.
In aeroporto ci hanno fatto dei controlli, abbiamo depositato le valige, e poi abbiamo mangiato qualcosa; mancavano solo dieci minuti e io tremavo un po’.
Entrati in aereo presi un posto a sedere le hostess mi diedero un cuscino una coperta per dormire.
L’aereo sta prendendo la rincorsa e siamo decollati mentre eravamo in volo eravamo un po’ annoiati, per divertirci abbiamo fatto dei giochi su un foglietto.
Stavamo per atterrare mancavano pochi minuti ero tutto emozionato di vedere new York.
Atterrati siamo scesi abbiamo preso le valige e poi ho visto mio papà che mi aspettava gli corsi incontro e lo abbracciai ero felicissimo di rincontrarlo, siamo usciti dall’aeroporto e abbiamo preso un taxi che ci potava a casa di mio papà appena il taxista si mise su una strada cerano tantissimi grattacieli era bellissimo sembrava un paradiso passammo ponti, strade e delle piccole e bellissime casa tipiche americane.
La strada è lunghissima io sono stanco e ho voglia di dormire però non riesco perché ero emozionato.
Appena arrivati a casa ho preso le valige e andammo di sopra il grattacielo è altissimo ha trenta piani e noi abitiamo al ultimo dal basso si vedevano macchine piccolissime, piccole casa si vedeva un bel parco e un bel fiume. Ero emozionato di vedere New York allora siamo subito scesi abbiamo visto bellissimi palazzi...
Ho visto una pista di pattinaggio: molto bella.
Ho visto dei negozi e sono tornato a casa perchè sono molto stanco
La erano le 6:30 di sere io sono andato a dormire la notte ho dormito pochissimo mi sono svegliato alle 4:30 del mattino e sono andato dal papà che per fortuna era sveglio mi ha detto di dormire ancora un po’ allora io ho dormito un po’ il resto del tempo l’ho passato a fare dell enigmistiche.
Il mattino seguente andai a fare una passeggiata per New York abbiamo visto negozi siamo andati in un parco Central Park abbiamo fatto delle passeggiate abbiamo visto tanti scoiattoli e siamo passati in un ponte dove avevano fatto un film”Barman”.
Più tardi siamo andati in una metropolitana scesi dalla Metropolitana siamo andati a vedere un mercato di New York e abbiamo preso dei pop corn nel mercato c’erano alberelli di Natale, scarpe, collane…
Più tardi siamo andati a vedere il più grande negozio di giocattoli di new York. C’erano tantissime cose giocattoli, pelush grandi anche più di tre metri oltre a giocattoli C’era un negozio di dolciumi io ho preso un lecca lecca.
In più siamo andati a vedere un negozio di elettronica era bellissimo ipod macchine fotografiche…
La sera siamo tornati a casa stanchi ho mangiato qualcosa e sono andato a dormire.
La mattina seguente ci siamo svegliati abbiamo fatto colazione e siamo andati a vedere il museo di storie naturali dove avevano fatto il film”una Notte al museo”.
Ci siamo recati dentro anche se c’era una coda infinita abbiamo preso i biglietti ed eccoci entrati abbiamo visto le ossa dei dinosauri , i vari tipi di animali di ogni parte del mondo ossa di persone siamo andati in un capannone e abbiamo visto e ascoltato una specie di film del universo;era molto interessante.
Siamo stati li circa Quattro ore ma poi eravamo un po’ stufi allora siamo usciti e siamo ritornati a casa in metropolitana.
Durante il pomeriggio siamo saliti su un grattacielo altissimo aveva Circa Settanta piani.
Abbiamo preso l’ascensore pèr arrivare al ultimo piano ci vuole Quaranta secondi.
Arrivati su abbiamo visto un bellissimo Panorama le macchine si vedevano a mala pena le persone non si vedevono…
Sembrava di essere sopra le nuvole…
La sera siamo andati a vedere uno spettacolo The Lion Ching era un po’ noioso perché non capivo molto e in più era tardissimo, però sono stato lo stesso contento.
Più tardi siamo andati a casa e poi abbiamo mangiato; la mattina seguente era il penultimo giorno la mattina siamo andati a Central Park abbiamo fatto una passeggiata,poi siamo andati in metropolitana fino ad arrivare alla statua della Liberta non si vedeva niente perché c’era nebbia allora noi abbiamo preso ancora la metropolitana e siamo andati al ponte di Brooklyn era bellissimo e grande.
Più tardi siamo andati a mangiare la Carne con i nostri amici era buonissima poi più tardi siamo tornati a casa a fare ginnastica: siccome nei palazzi di New York C’è una palestra siamo andati li un oretta, dalle vetrate si vedeva la città di new York Era Bellissimo.
La sera abbiamo mangiato e siamo andati a dormire; la mattina seguente era L’ultimo giorno il mio aereo parte alla 3 di pomeriggio allora la mattina abbiamo fatto una passeggiata in città; il pomeriggio siamo andati io e mio Papà e degli amici siamo andati in un ristorante a mangiare la carne la carne era buonissima.
Poi purtroppo dovevo Ritornare in Italia mio papà mi consegnò alla famiglia, e alle tre prendemmo l’aereo a Treviso arrivammo alle 9:30 di mattina io ero stanchissimo non C’è la facevo più una volta atterrati abbiamo preso le valige e ci diremmo verso l’uscita.
A venirmi a prendere era il nonno li corsi incontro e li abbracciai poi ringraziammo i nostri amici.
Poi il nonno mi accompagnò a casa; io ho dormito per 2 ore poi ho guardato la televisione
La sera sono andato a dormire presto e la mattina ho dormito fino al 1 di mattina.
Questa è stata una bella vacanza a trovare mio papà.

Nicola

mercoledì 14 maggio 2008

Le paure di Eleonora

Io ho paura di molte cose.
Una di queste è quella dell’alto; infatti non mi piace stare su qualcosa di molto alto.
Ho anche paura che quando la luce del corridoio di casa mia è spenta un mostriciattolo mi salti addosso. Ma la paura più grande che ho è quella di perdermi, come mi è successo quando ero piccola. Da molto piccola mi sono persa in centro a Treviso, ma dopo poco tempo sono riuscita a ritrovare i miei genitori. Quella volta ho avuto molta paura. Ho anche paura di altri insetti, ma più che paura mi fanno schifo .

Spero che tutte queste paure una volta diventata grande mi passeranno.

Eleonora

Le paure di Angela

Già da quando avevo 3 anni avevo paura del buio.
Quando mia mamma stendeva i panni vicino alla mia camera avevo molto timore.

Anche:

- dell’Acqua,

- dei cani

- dei coccodrilli

- i gatti quando ti fissano e

- delle ombre vicino alla mia camera.


Angela

mercoledì 16 aprile 2008

Cricetizzazione

Un giorno, negli uffici scientifici della University school, alcuni scienziati stavano testando su dei criceti una formula che li farà diventare più intelligenti.
Un giorno il professor Rossi si trattenne al lavoro per suoi motivi.
Quando stava per fare la puntura su un criceto, sbagliò la mira e si punse.
La mattina dopo si svegliò e gli sembrò tutto molto più grande del solito. A un certo punto si guardò allo specchio e vide che si era trasformato in un criceto! Nella sua mente scorreva solo preoccupazione, perché non sapeva come fare con li suo lavoro.
Però sapeva che se non si sarebbe presentato, lo avrebbero licenziato.
Allora prese i fogli degli esperimenti e corse in ufficio stando attento a non essere spiaccicato dalle auto. Quando arrivò in ufficio si sistemò al suo posto di lavoro. I suoi colleghi rimasero scioccati dal vedere un criceto al computer, allora lo presero e lo misero nella gabbietta degli animali da esperimento.
La notte riuscì a evadere dalla gabbia per trovare una soluzione alla cricetizzazione. Iniziò a mescolare sostanze chimiche, ad un certo punto arrivò lo scienziato più giovane perché aveva dimenticato di spegnere il computer, e vide il criceto, il quale dallo spavento mollò le ampolle causando un’esplosione.
Lo scienziato lo prese e il piccolo roditore che tentò di, gesticolare, a un certo punto lo scienziato prese la siringa per ingniettagliela, però il criceto tornò normale.
E da quel giorno i criceti furono i suoi animali preferiti.

Elisa e Gaia

Fiabe, filastrocche, storie e modi di dire dell'antica Treviso

PIÈRO SE VOLTA

C’era una volta,
Piero se volta,
casca na sopa
Piero se coppa,
casca un sopon
Piero se fa un rabalton.
Oppure
Ghe jèra ‘na volta
Pièro se volta,
casca ‘na sopa
Pièro se copa,
casca un sopòn
Pièro a tomboeòn,
casca ‘na rosa
Pièro se sposa,
casca ‘na mastra de late,
Pièro se lava ‘e cueàte


*


Me nona se aveva e rode era una carioa


*

La befana ven di notte
con le scarpe tutte rotte
il vestito da furlana (o da romana)
viva viva la befana


*

STORIA BEÒRIA

Storia beòria
mussa contòria
el prete soto ‘a zésta
‘a storia xe questa
e mai no ‘ase desbiga
vuto che te ‘a conta
vuto che te ‘a diga?

Còntemea!

No’ se dise “Còntemea”
parchè questa xe ‘a storia beòria
de ‘a mussa contòria
el prete sotto’a zesta
‘a storia xe questa
e mai no ‘a se destriga
vuto che te ‘a conta
vuto che te ‘a diga?

Dimea!

No’ se dise “Dìmea”
parchè questa se a’storia…

*

Questa, invece, è una filastrocca inventata da noi:

C’ era una volta un petìn
che andava a’ passeggio con a nona;
a’ nona gli fece fare una capria
ma lui invece fece un rabalton.
La nona, allora, se arrabbiò
e gli diede un ceffon.
Allora il petìn se ne andò, arrabbiao.

Angela e Eleonora

mercoledì 9 aprile 2008

Il giorno dei morti

Nei paesi della Gran Bretagna c’era una festa maledetta dal diavolo. Era la festa del giorno dei morti e ogni 25 novembre le tombe si aprivano ed uscivano mostri di ogni tipo: zombie, scheletri, fantasmi, professori di matematica… e in quel giorno arrivava anche il diavolo con il suo animale: il Ciupacabra.
Stava formando un esercito di mostri pronti per assalire la città di Re Kaio dell’ Est.
Ma un bel giorno arrivò un eroe di nome conte Lasdret che spazzò via il diavolo con tutto il suo esercito.
Da quel giorno il 25 novembre non fu più un giorno maledetto.

Marco A.

L'orecchio mangiauomini

C’era una volta un orecchio gigante che mangiava gli uomini.
Un giorno, un cavaliere di nome Lopipero decise di sfidarlo ma essendo ubriaco (10 bottiglie di whisky) morì sbranato dall’orecchio.
Un’altro cavaliere ci provò ma l’orecchio gli mangiò la mano.
Passarono molti giorni e un valoroso cavaliere di nome Pollinopos uccise l’orecchio facendogli esplodere dentro il timpano un’enorme quantità di dinamite.
Da quel giorno ci fu la pace.

Marco A.

Le paure di Marco

Alla sera, dopo che mi sono addormentato ho molte paure.
Una notte mi svegliai perché sentii dei rumori in cucina, avevo paura che ci fossero i ladri e io volevo andare a controllare; ma avendo una perfida immaginazione, pensavo che ci fossero dei serpenti velenosi pronti a salirmi addosso.
Poi mi feci coraggio e andai in cucina e capii che quel rumore era soltanto il freezer.
La sera dopo, per essere sicuro ce non ci fosse nessun ladro in casa, dormii con ben 3 pistole sotto il cuscino.
Poi ho tante altre paure come: i T-Rex, i mostri, i serpenti giganti ecc… ma la mia paura più grande è quella dei ladri.

Marco

Le paure di Francesca

Io penso che ogni essere umano abbia un sacco di paure, soprattutto i bambini.
Le paure sono tutte quelle cose brutte e spaventose che non speri mai di vedere e di subire.
Io ho molte paure ma soprattutto due: i serpenti e i ladri.
Ho paura di trovarmi i serpenti sotto il letto, invece dei ladri ho paura di vederli, perché potrebbero reagire e farmi la “bua”. Poi ho paura del buio solo quando sono da sola, infatti per rassicurarmi tengo accesa una piccola lampadina che poi viene chiusa dai miei genitori. Un’altra paura è quella dei cani grandi, perché ho il terrore che mi saltino addosso… ma anche quella degli insetti!
Se dovessi elencare tutte le mie paure ci metterei una vita!!!

Francesca

Le paure di Beatrice

Se devo fare una lista delle mie paure con essa posso fare un giro completo della scuola; cercherò di sintetizzare! Ho un terrore, il prof Gargano!!!!! La paura degli INSETTI come api e vespe è grande infatti se me ne vedo una intorno urlo come una matta!! La mia paura più grande è quella del buio ogni volta che sono sola al buio in camera credo che una mano mi trascini sotto al letto, infatti e visto “altra paura” che io credo ci sia una tomba sotto il letto apro sempre una piccola luce! Ho molta paura di arrivare in ritardo, ad esempio quando stavo andando in aeroporto avevo il terrore di perdere l’aereo!!!! Quindi, continuare ad elencare paure sarebbe noioso, direi che queste bastano e avanzano!!

Beatrice

La simpatica IA

C’era una volta la IA ,
una classe di matti qua e la!
Con i professori,
ne facevan’ di tutti i colori,
e con Madre Antonia non ne parliamo
anzi meglio che ne scherziamo!
Il suono del flauto,
era come la sgommata di un auto,
e il prof di Francese
non sapeva l’inglese.
Non eran secchioni,
ma dei grandi testoni,
e la più antipatica,
per loro era la matematica.
Stare una giornata in classe lì
era come un viaggio
avanti e indietro fino a Forlì.
Tra le storie vi raccontiamo
una snervante gita a Milano.
Eran contenti di partire,
fino all’ arrivo di Starnutire,
un loro compagno,
che ad ogni starnuto
faceva uno stagno.
In pullman una bimba sarda,
faceva i bisogni, un lago di Garda!
La gita finì
e di tutti gli alunni il prof.
fece un supplì.

Beatrice e Francesca

La mia classe

La mia classe è formata da 20 alunni; 10 maschi e 10 femmine. Per 12 materie abbiamo 6 professori/esse. Nella nostra classe 1B, c’è la Swatha che viene dall’India, Marco C. che viene da Volpago, l’Anastasia che viene dalla Russia; il resto della classe abita qua vicino.
La nostra classe è bella, ricca di cartine geografiche, cartelloni…
E abbiamo avuto (per fortuna) i professori più buoni e pazienti con noi.


CHE FORTUNA!!!!!!!!!!!!!!

Alberto C.

L'albero secchione

C’era una volta un albero, Secion de Secioni, che era secchione, ciccione, legnoso. Questo albero faceva parte dell’A.I.S.E. (Associazione Internazionale Secchioni d'Europa). Egli viveva in un‘isola, Sillaba, che apparteneva all'arcipelago delle Lettere, nella città di Parola. Tutti i bambini andavano a mangiare le mele di Secion, perché così non serviva andare a scuola, dato che le mele davano tutta la sapienza sufficiente. A forza di mangiare mele, queste si esaurivano perciò Secion fu costretto a non regalarne più. Allora i bambini organizzarono una rivolta: presero una scala e andarono a protestare. Il più ignorante cercò di salire sui rami di Secion, senza sapere che esso possedeva dei rami mobili!! In un secondo si ritrovò appeso a testa in giù: Secion lo sgridò molto accuratamente, dandogli degli sculaccioni con le foglie. Il ragazzino scappò via correndo, dicendo: “L’albero dalle mele sagge è diventato cattivo, non ci vuole più aiutare!!!”. Secion gli rispose: “Ma non è vero!! Io non cedo le mele a nessuno, perché me ne sono rimaste solo quattro”. Da quel giorno, a causa delle parole del pestifero bambino, tutti non rivolgevano una sola parola all’albero: qualcuno cercò addirittura di tagliarlo, (in quel periodo i mobili con stampate le lettere erano l’ultimo urlo) ma con vana speranza. Fra tutti gli insulti Secion era molto triste.Un giorno il ragazzino più timido della città ebbe una bellissima idea: piantare i semi di una delle quattro mele rimaste, in modo da far crescere tanti alberelli simili a Secion, così tutti i bambini avrebbero avuto mele a volontà. Con l’aiuto di altri ragazzini, questi semi vennero piantati e crebbero quattro splendidi alberelli intorno a Secion.Così tutta la città di Parola, dell’isola Sillaba, nell’arcipelago delle Lettere, tutti furono felici. Parola di Secion de Secioni, l’albero più sapientone del mondo!!!!!

Sara e Swatha

mercoledì 2 aprile 2008

Una giornata a sciare

Un venerdì, finita la scuola, io e la mia famiglia partimmo per la montagna.
Sabato andammo a Sesto a sciare. C’era tantissima neve che scendeva e nevicò dalle nove di mattino alle cinque di sera, proprio quando stavamo sciando!!!!!! Faceva un sacco di freddo, ma fu una bellissima esperienza.
Eravamo stanchissimi e arrivati a casa mangiammo e andammo a dormire.
Il giorno dopo, siccome nevicava tanto e temevamo di affrontare un lungo tragitto ci recammo a sciare vicino in una bella pista vicino a casa nostra.
La neve era bellissima, perché non c’erano lastre di ghiaccio, ma solo neve fresca, fresca, appena caduta. Sciammo dalla mattina al pomeriggio senza interruzioni, e tutti i salti e le stradine le facemmo tutte. La sera eravamo stanchi e così ci riposammo. Lunedì mattina il papà decise di andare a sciare sempre al Monte Agudo. Anche quel giorno sciammo senza interruzioni.

Martedì era giorno di ritorno, ma il papà decise di andare a sciare sul Faloria, che è un monte di fronte al Cristallo. Siccome avevamo il biglietto mattutino sciammo due ore sul Faloria e altre due ore e mezzo sul Cristallo. Sul Faloria facemmo il canalone (pista nera per esperti) e dopo facemmo delle piste rosse. Sul Cristallo facemmo tutte le piste. Erano proprio belle e c’erano tutte le scuole di sci! Mangiavamo in seggiovia per non perdere tempo da sciare. Le seggiovie erano bellissime e veloci. Finito di sciare andammo a casa, mangiammo, prendemmo le nostre cose e partimmo per Paese. Così mi divertii un sacco a sciare ed è stato bellissimo!!

Erika

Il mio cagnolino Milo

Adesso vi voglio raccontare qualcosa del mio cucciolo di bassotto di nome Milo!
Milo è nato a Montebelluna il cinque ottobre 2007. Il padre è campione mondiale e la madre pure. È molto lungo, molto giocherellone e fa tanta, tanta compagnia!!
È veramente un cuccioletto molto carino e molto curioso, infatti quando siamo andati in montagna e il papà ha aperto la stufa per vedere il fuoco Milo si è fiondato con il musetto dentro per vedere cosa succedeva. Per fortuna che il fuoco erta calato e lui non arrivava e perciò non si è bruciato il musetto!!!
Milo è grassetto e la sua coda quando è felice sembra un elicottero che ha fretta. Bisognerebbe vederlo!!
Lui ha un osso che da un mese (siccome non ha i denti grandi e forti) continua e morsicare.
Poi tutte le cose che trova per la casa le ruba, e dopo viene da me a morsicarle perché sa che io non gli levo niente, poi invece facciamo tiro all’orsacchiotto.
Quando facciamo questo gioco lui ringhia e si arrabbia perché non lo lascio stare. Quando io vado via lui mi segue perché vuole giocare con me e si mette dietro a me pancia in su perché vuole le coccole sulla pancia e fare pace con me, e io non riesco a resistere a non fargliele!!!!!
È troppo dolce.

Qua una foto di come sono i bassotti nani. Sono carini, no?
È proprio carinissimo e questa razza è molto delicata perché soffre di cose genetiche e malessere agli occhi.

Così concludo il mio racconto sul mio cucciolotto Milo che vi saluta!!!

Erika

Le paure di Tommaso

Una mia paura potrebbe essere quella di andare a scuola senza i compiti fatti.
Un altra mia paura è che potrebbe essersi nascosto qualcuno nel mio grande armadio.
Allora io alla notte non vedo niente, però vedo la porta dell’armadio socchiusa e penso che ci sia qualcuno che mi sbircia dal buchetto.

Tommaso

Cosa faccio al mare

Al mare faccio un sacco di cose: a quattro anni ho imparato a fare il tuffo di testa non lo smettevo più di fare!!! Poi ho imparato a fare le capriole nell’ acqua e la verticale. Ancora adesso continuo (in piscina) a fare le verticali e acrobazie strane inventate da me. Infatti quest’ estate con delle mie amiche, siccome in piscina non c’era mosca che volava ho portato la radio e ci siamo inventate una bellissima coreografia subacquea con la musica di Jinnifer Lopez. Poi al mare con la nonna faccio il tango e ci divertiamo a guardare il pesciolini sott’ acqua. Solo che siccome c’è tanta sabbia e quando si passa sopra con i piedi si alza una bufera di sabbia i pesci corrono via e non hai neanche tempo di farli vedere alla persona vicina che subito sene vanno nel mare aperto. Poi l’estate scorsa nuotando con il papà al largo una medusa mi è passata in mezzo alle gambe e mi ha bruciato le cosce!!!! Che dolore atroce!! Pensate che ho ancora il segno.
Poi una brutta vespa mi ha punto sul braccio mentre stavo tranquillamente sulla sdraio sotto il sole.
Con i miei fratelli faccio i castelli di sabbia e il papà fa delle bellissime costruzioni, come coccodrilli giganteschi e castelli enormi con mura fortificate. Naturalmente io e i miei fratelli lo aiutiamo tantissimo.

Cosi al mare mi diverto tantissimo perché con le mie amiche, e genitori andiamo tutti i giorni al mare e in piscina a divertirci insieme sempre con tanta allegria e gioia.

Erika

Gita all'areoporto militare di Istrana

Circa un anno fa io, mio fratello e mio papà siamo andati all’aeroporto militare di Istrana. Siamo entrati grazie a un caro amico di mio papà, si chiamava Amedeo. La prima cosa che abbiamo visto è stato un aereo del 1956 che in principio funzionava! Poi siamo passati alla torre di controllo, abbiamo fatto ben 5 rampe di scale perchè l’ascensore era guasto. Appena arrivati in cima siamo entrati in una grande stanza che era piena di pulsanti e pulsantini, levette ecc.
Ad un certo punto ci è capitato che una striscia tricolore ci è passata davanti al vetro della torre, ha fatto tremare tutto!
Poi per salutarci siamo andati a vedere la stanza dei radar: era tutto fichissimo!
Alla fine di questa stupenda avventura siamo tornati a casa che ci aspettava una piccola sorpresa: mia nonna aveva preparato la pizza! Finito di mangiare siamo andati a dormire tutti quanti contenti per quella bella esperienza.

Mattia

La mia fine nei computer mannari

Tutto cominciò la mattina di mercoledì 5 dicembre 2007; ero appena entrato in classe, sentivo che sarebbe stata una giornata speciale!
La prima ora c’era geometria e Marco Gargano entrava a passo di carica promettendo una marea di compiti, ma, fortunatamente non ce li diede, che fortuna!!!
Alla 5°ora avevamo informatica e il prof. Gargano ci aspettava con una sorpresa.
Appena entrati ci sedemmo alle nostre postazioni di lavoro e Gargano ci chiuse la porta a chiave e ci ordinò di accendere i computer; appena accesi, i calcolatori presero vita: avevano i denti da vampiro e il prof. si era mutato in un mostro tipo i mangia morte di Harry Potter.
I computer avevano già divorato tutta la classe e io ero l’ultimo rimasto ma i computer mannari mi trovarono e mi divorarono!
Dopo la mia morte entrò il preside che versò addosso al professore dell’acido muriatico che lo sciolse.
Allora i bambini furono salvi e i computer furono sabotati.

Ora sono da vanti al computer a raccontarvi questa storia...

MA ASPETTA COSA SUCCEDE?...

IL COMPUTER HA PRESO VITAAAAAAAA...

FINE

Mattia

Il mostro sotto il letto

Io quando sono a letto penso che ci siano gli insetti tipo le tarantole e gli scarafaggi, allora io tremo dalla paura. Molte sere sento delle musichette del cimitero e io se le sento chiamo mio papà o mia mamma e dopo quando i miei genitori li ho chiamati loro dicono “cosa c’è”, ed io gli dico niente e allora dopo un po’ mi addormento. Arriva la sera, la notte fonda e quando i miei genitori vanno a letto e io ricomincio a sentire dei strani rumori come le palline che cadono. Io quando sento questi rumori, io per consolarmi dico sempre buona notte, però io se alzo la schiena vedo molte ombre e allora mi spavento. A me non mi piacciono questi scherzetti, e allora è meglio che penso ad altre cose.

Antonio

L'hotel stregato

C’era una volta un ragazzo con degli amici.
Un giorno decise di partire per un viaggio assieme ai suoi amici.
Salirono tutti sulla sua ford mustang e partirono.
Viaggiarono per molto ma in un momento la macchina si ruppe proprio davanti a un hotel.
Decisero di passare la notte dentro questo hotel: tolsero i sedili dalla macchina e li trasformarono in dei letti e le coperte le “prelevarono” dall’hotel.
In quella notte uno si svegliò e andò a prepararsi una camomilla ma si punse con una forchetta e, dato che l’hotel era stregato si trasformò in uno zombie e andò a divorare i suoi compagni ma ... li trovò pronti alla battaglia.
Fu una battaglia lunga e sanguinosa ma alla fine i due ragazzi uccisero il loro ex compagno.
In quel momento però il pavimento si aprì e furono divorati dall’hotel stregato!

Mattia

Il nostro Prof. Preferito

Il prof Gargano è molto simpatico e molto intelligente. Quando interroga i suoi alunni diventano tutti tremolanti e rossi dalla paura. Dalle sue battute gli alunni scoppiano dal ridere e quindi si distraggono. Noi quando ci mettiamo a lavorare seriamente siamo molto simpatici quindi il prof si mette a ridere. Il prof è molto impegnativo, però va molto di fretta.

Quando suona la campanella, il prof arriva in ritardo. Perché?

Lui gioca sempre a Pin pong con Marco e con Riccardo. Ha i capelli biondo scuro, è magrolino, ha gli occhiali con le lenti rettangolari, usa sempre le camicie azzurre con quadratini bianchi. La sua passione è di mangiare gli alunni, soprattutto a noi due.

Lui è il nostro prof preferito. Il prof ha anche promesso che ci porterà a bere una bella birra con i suoi amici.


Antonio e Tommaso