martedì 15 dicembre 2009

Serial killer... che terrore!

Io mi chiamo Giacomo e ho il terrore dei KILLER. E un caso disperato, questa cosa va avanti da molto tempo. Ogni notte ho il terrore che entri un SERIAL KILLER in camera mia attraverso la finestra armato di un coltello da macellaio e una granata. Prima mi sgozza e elimina il corpo facendolo saltare in aria e poi fa una malefica risata: hahahahaha!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.
Un’altra paura è quella delle api perchè un giorno mi porsi per raccogliere un gomitolo di mia nonna che era per terra e....... ZAC! Un’ape mi punse il dito! Da quel giorno ogni volta che vedo un’ape scappo via. Queste sono le mie paure.

Giacomo

Ronda notturna

Ora vi elencherò una delle mie due paure: ho una paura pazza degli assassini notturni; infatti, ogni sera, metto la testa sotto il cuscino, prendo la pistola ad acqua vuota e la metto sul comodino vicino al mio letto.
Ogni notte, alle 3:00, mi sveglio, prendo la pistola ad acqua e vado in giro per la casa a controllare. Però, entra in gioco la mia 2° paura: quella per il buio, perché ho paura che, dal buio, esca l’assassino; così prendo la mia pila, vado a vedere se mia sorella sta bene, gli punto la pila in faccia, lei si sveglia e si mette a strillare, così tutti si svegliano. Alla mattina quando vado a scuola, dormo sul banco.

Matteo

mercoledì 2 dicembre 2009

La morte... che paura!

Ciao, mi chiamo Riccardo e ho paura di morire perché penso che a nessuno piaccia, e per questo mi terrorizza tutte le sere, ma solo quando sono stanco! Infatti, quando sono molto ma molto stanco, penso che ci sia un ladro fuori dalla finestra della mia camera, e che mi voglia ammazzare con una pistola o con un pugnale, invece non c’è mai nessuno, al massimo i gatti dei miei vicini di casa. Io ho paura di morire da quando mia nonna Mary è morta, era la nonna a cui ero più affezionato infatti andavo sempre a casa sua. Dopo la sua morte io chiedevo sempre dov’era e tutti mi dicevano che Gesù l’aveva voluta in cielo perché era buona e che lassù lei sarebbe stata bene e che un giorno la raggiungerò. Tutto questo è successo nel 2001 quando avevo solo 3 anni a me lo ricorderò per tutta la mia vita.

Riccardo G.

Un mediano di mischia

Mi chiamo Riccardo, ho 11 anni e ne compirò 12 il 3 gennaio del prossimo anno. Mi piace mangiare, soprattuitto la pizza, le costicine, le patate fritte, la costata, la pastasciutta ecc. Inoltre mi piace bere la Coca Cola, la Sprite, il te alla pesca, al limone, l’acqua frizzante e quella naturale. Io sono un giocatore di rugby e mi piacerebbe essere un mediano di mischia, gioco con la Ruggers Tarvisium e sono una vera bomba. La mia musica preferita è: pop, rock e rap. Il mio hobby è andare in moto e collezionare i francobolli. Vengo dalle Canossiane ed avevo delle maestre bravissime che mi hanno sopportato per 5 anni. Sono un tipo solare e simpatico, almeno lo spero.
I miei migliori amici sono: Tommaso, Andrea, Elisa e Francesca. La mia casa è piccolissima, ho 3 garage pieni di cose, fra tutti il più pieno è quello delle moto, ne abbiamo ben 8 tra cui 2 Vespe 50 ed 1 Ciao. I miei genitori sono molto strani infatti uno fa la predica e l’altro mi difende. Mia mamma si chiama Nadia e mio papà Michele ed hanno 44 anni entrambi, sono vecchi. Per mia sfortuna ho anche un fratello lazzarone che si chiama Filippo ed ha 13 anni, ne avrà 14 il 13 marzo del prossimo anno e andrà in giro in vespa. Da grande mi piacerebbe diventare un motociclista o un rugbista.

Riccardo

martedì 1 dicembre 2009

Un tipo libero

Ciao!
Mi chiamo Matteo, e frequento l’Istituto Canossiano Madonna del Grappa, dove faccio la 1° media. Ora parliamo di me; ho gli occhi marroni, bocca carnosa, i capelli castani e sono molto alto (1.68). Mi piace vestire sportivo perché sono un ragazzo libero; il mio animale preferito è il falco pellegrino. Frequento gli impianti sportivi del Ruggers Tarvisium. La mia squadra del cuore è la Juventus e i miei giocatori preferiti sono Giovinco e Diego.

Matteo

martedì 24 novembre 2009

Io sono Federico, oiee!

Io sono Federico e ho più di un amico, un mio amico ha il sorrisone e mangia i frutti di stagione ed è pacioccone, oiee.
Sono basso di statura e cammino nella natura.
Ho un coniglio nano e muscolosa ho la mano, colleziono figurine di yu-gi-ho e le bambine alle mie battute fan ho ho! Io sono un po’ studioso ma poco goloso, odio cantare, parlare, mangiare e baciare. Ho gli occhi marroni e coloro gli striscioni, tartarughe e giaguari sono i miei animali, il verde è il mio colore e rima non può fare, magro io sono e studio l’ozono, svizzera mia madre è e si beve la tazza di tè, mio papà è militare e a lui piace mangiare. Il cellulare io ho e il mio numero è… non lo puoi scoprire sennò agli altri lo vai a dire. Buona notte o buongiorno io mi levo di torno. OOOOOOiiiiiiiiiièèèèèèèèèèèèèè!!!!!!!!!!

Federico

mercoledì 18 novembre 2009

Le mie cortissime paure

Ciao, sono marco e voglio parlarvi delle mie paure.
A me, danno molto fastidio i ragni perché sono pelosi. Ho paura dei rumori di notte, infatti in camera mia scricchiola tutto e penso che siano i ladri.
Poi ho una fifa F E L I N A dei film DELL’orrore.
Queste sono le mie paure.

Marco Z.

Un'angoscia misteriosa

Ciao ragazzi,
sono ancora io, Eleonora. Questa volta vi parlerò delle mie paure. Allora... io, da bambina, non ho mai avuto tante paure. Infatti queste sono arrivate quando avevo ben 9 anni.
Ho incominciato ad impressionarmi con i film dell’orrore ad avere la sensazione di avere qualcuno alle spalle e a sentire e a pensare che ci fossero i ladri di notte soltanto sentendo il vento sbattere sui balconi. Insomma, avevo paura di tutto. Per fortuna questo periodo di grande paura è scomparso nel nulla, ma una piccolissima parte è rimasta. Infatti, quando scende la notte, qualcosa mi preme sul petto e incomincio a tirare il fiato. Questa cosa dura solo alcuni secondi ma dà davvero fastidio. Credo però che la cosa più fastidiosa di questa paura sia non sapere che cosa mi angoscia.
Ecco, queste sono le mie paure (vi consiglio di non venirmi a trovare verso sera!!)

Eleonora
Ciao mi chiamo Camilla, ho 11 anni e vivo a Lanzago in provincia di Treviso. Frequento le medie in IA nelle scuole Canossiane. L’amica più simpatica che ho conosciuto qui è Maira che è anche mia vicina di banco (da quasi sempre). Mi piacciono molto tutte le materie ma ce ne sono alcune in particolare che preferisco, e sono: ARTE, DISEGNO TECNICO, INFORMATICA, LABORATORIO DI SCRITTURA, ANTOLOGIA, INGLESE, FRANCESE e EPICA.
Il giovedì faccio il corso di teatro con alcuni compagni di prima e di seconda media, ci stiamo allenando a recitare con l’intonazione giusta.
Non vi ho ancora spiegato il mio aspetto: sono castana chiara, sono alta, con gli occhi azzurri, quando sono felice, e verdi quando sono arrabbiata… mistero!
Io vivo con i miei genitori, mio fratello e la mia cagnolina di nome Mia (un pincher nano). Mia, quando mangiamo, spicca salti lunghi un metro pur di vedere che cosa abbiamo nel piatto, quando lo vede fa gli occhi dolci a me e a mia mamma, per avere un po’ da mangiare. Voglio dirvi anche che: quando vengo a scuola la porto sempre con me e lei dorme sulle mie gambe, mi da un certo senso di rilassamento.
Beh, non posso dirvi altro, vi ho raccontato tutto!
Ciao e alla prossima puntata!

Camilla

martedì 17 novembre 2009

Una bionda con un ciuffo chiaro al centro

Io mi chiamo ILARIA, ho undici anni e frequento l’istituto Madonna del Grappa.
Ho i capelli biondo scuro con un ciuffo più chiaro al centro, i miei occhi sono verdi e le labbra carnose e rosee. Il mio colore preferito è il rosa.
Mi piace molto nuotare, camminare in montagna e andare a cavallo.
Le mie amiche mi considerano di carattere dolce e questo è vero, ma sono anch’io un po’ birbante. Sono alta 1,49m e peso 38 kg.
Mi piacciono molto gli animali, soprattutto: i cavalli, i cani, e i pesci. Il mio sogno è di nuotare sulla BARRIERA CORALLINA.
Ho una sorella di nome Raffaella che fa l’avvocato, mia mamma lavora in comune e mio papà è il direttore di una banca. Io vorrei da grande diventare una cantante perché ho una bella voce.
Vorrei che gli altri pensassero che sono: brava, educata, simpatica e generosa.

Ilaria

Una vera animalista

Ciao, io mi chiamo Ilenia e sono una ragazza simpatica e solare. Mi piacciono gli animali, in particolare: il leone, la tartaruga, la tigre, il cane, il quetzal e il gatto, infatti ne ho uno.
E il mio colore preferito è il viola, mi vesto in modo sportivo e sono alta 1,49 m .
Abito a Paderno. La mia famiglia è formata da 5 componenti: mio papà, mia mamma, mio fratello, mia sorella ed io.
Io non cambierei mai la mia famiglia, perchè è la cosa che tengo di più al mondo.

Ilenia

Una parlantina a mitraglia

Io mi chiamo Giacomo Possamai, abito in via ***** ****** numero ***.
Il mio compleanno è il 9 ottobre. La mia sqadra del cuore è il Milan.
Il mio animale preferito è il pappagallo infatti a casa ne ho 2. Io sono di media altezza, ho i capelli marroni come i miei occhi. Un mio particolare è che quando parlo, parlo come un mitra.
Ciao a tutti!

Giacomo

mercoledì 11 novembre 2009

Un amante dei cibi pesanti

Io mi chiamo Massimiliano ho 11 anni e frequento la prima media.
Io non ho i soliti gusti che ha la maggior parte dei miei coetanei, mi piacciono in particolare i cibi pesanti, il mio piatto preferito sono le salsicce ai ferri con sopra il formaggio fuso, peccato che qui a scuola non si serva niente del genere.
A me piace molto suonare la chitarra,anche se mi confondo spesso; comunque io spero di arrivare a suonare il jazz, altrimenti potrei cantare ma solo canzoni in italiano.

Massimiliano

martedì 10 novembre 2009

Una tartarughina di nome... Martina!

Mi chiamo Martina, ho undici anni e frequento l’Istituto Canossiano. Vivo ad Arcade (un piccolo paese) con la mia FANTASTICA & DIVERTENTISSIMA FAMIGLIA : papà Sergio, mamma Sabrina, sorella Vittoria ed io. I miei occhi sono di color marrone come i miei lunghi e mossi capelli, le mie labbra sono carnose, la mia pelle è chiara, ho un’altezza media e sono di costituzione magra; il mio carattere è abbastanza timido. Le mie dita sono affusolate, infatti mi servono per suonare il pianoforte; l’ho studiato per ben tre anni nella mia scuola. In terza elementare, a Paderno, facevo ginnastica artistica, infatti ho anch’io, come la mia amica Jessica, le gambe abbastanza lunghe . MA NON E’ FINITA QUI !!! Dopo un po’ ho smesso di fare ginnastica artistica, allora ho scelto danza classica, ma non pensate che sia andata avanti molto…, infatti dopo due anni ho smesso di praticarla. Mi piacciono molto gli animali, soprattutto i cagnolini e le tartarughe, oltre ad essi mi piace anche la natura.

Martina

Le passioni di Jessica

Ciao, io sono Jessica, ho undici anni e frequento la scuola nell’Istituto Canossiano. Abito a Montebelluna con la mia famiglia che è composta da quattro persone: mamma, papà, mio fratello ed io. Ho i capelli lunghi e biondo scuro, gli occhi azzurri e le labbra fine. Sono di statura media e magra. Ho le mani affusolate, infatti studio pianoforte, ma anche se da poco mi sono già appassionata molto. Anche le mie gambe sono lunghe e tornite, adatte a praticare danza.
A me piacciono molto gli animali, soprattutto i cavalli, pensate che ho anche avuto l’occasione di cavalcarne uno. A casa ho molti animali: un gatto, due pappagalli, molte cocorite, tantissimi cocorite, un cane e un coniglio bianco. Mi piacciono anche i fiori, insomma, mi piace la natura. Ora sapete chi sono e cosa mi piace, ma non ho finito, vi devo dire un’ultima notizia; spero di non annoiarvi… ecco la notizia: mia mamma aspetta un bambino, anche se non sappiamo ancora se sarà un maschietto o una femminuccia.

Jessica

Susanna, una vera giocherellona!

Ciao, io sono Susanna. Ho 11 anni e faccio la prima media. Ho gli occhi verdi e le ciglia lunghe, una bocca rosa e carnosa. I miei denti sono bianchi. l mio naso è normale. Ho i capelli castani e lunghi, che tengo legati a una fascetta. Le mie mani hanno le dita corte e le unghie sono piccole. Sono alta e molto bella... Ho le gambe lunghe e i piedi molto corti. So nuotare, suonare il cembalo. Ho un cagnolino che si chiama Flash. E’ giocherellone e simpatico. Sa giocare a palla mordendola, così a casa non c’è più una palla aggiustata. Quando vede i gatti alza le orecchie. Il miei animali preferiti sono: i cani, le cocorite e i canarini. Da grande vorrei fare il dentista perché mi piace tanto. Mi piace disegnare con le pitture e mi piace tanto leggere. Io, qualche volta, vado a leggere in camera, perché i miei fratelli altrimenti mi disturberebbero e poi perché c’è molta pace. Sono brava ad andare in bicicletta e mi piace molto. Di solito domenica, vado con la mamma e con il papà a prendere il gelato in bici. Mi piacciono i fiori, in particolare quelli azzurri e rossi. Mi piace andare dai nonni, dove gioco e corro. A volte i nonni mi ospitano a mangiare. Le mie materie preferite sono: religione, inglese, scienze, informatica ed educazione fisica. Mi piace la pallavolo e sono bravissima al gioco “Indovina Chi” e a nascondino. Sono una bambina tranquilla che ama l’amicizia e vuole giocare con tutti. Cerco sempre amici.

Susanna

Che piedone!

Ciao, io sono Sara. Sono molto alta, ho gli occhi marroni e i capelli dello stesso colore che tengo legati in una coda di cavallo molto lunga. Il mio corpo è snello e sono molto veloce a correre. Anche se ho 11 anni ho gia il 42 di scarpa! Frequento la prima media e le materie che mi appassionano di più sono: storia, arte, tecnologia, informatica e motoria. Suono chitarra da due anni e per questo motivo ho le dita molto lunghe e le unghie molto corte, anche perché ho il vizio di mangiarmele. Quest’anno con il professore di musica suoneremo anche il flauto. Ho un coniglietto nano che io e i miei fratelli abbiamo chiamato Fiocco. Sa fare molte cose, ma quella che gli viene meglio e di alzarsi sulle zampe e diventare molto alto allungandosi parecchio. Ogni volta che c’è rientro, io vado dai nonni, perché è lì che l’abbiamo trasferito dopo che era scappato in strada, e poi dai nonni ha una spazio molto più grande di quello che aveva a casa nostra, lì gioco con lui e lo libero negli infiniti campi che hanno loro. Mi piacciono anche i cavalli e mi è piaciuto tantissimo anche quando li cavalcavo. Adoro dipingere e ho gia fatto alcuni quadri con le pitture. Sono una bambina piuttosto tranquilla che ama leggere e pensare alle cose che accadono ogni giorno. Però quando voglio sfogarmi non sto più tanto tranquilla: gioco a calcio, a basket (anche se con questo sport non me la cavo poi così tanto bene) e a pallavolo. Tra questi preferisco di gran lunga il calcio, perché mi piace, e perché con questo sport me la cavo. Cerco ogni giorno amici e adoro l’avventura.

Sara

mercoledì 4 novembre 2009

Stupendi occhi verdi

Ciao!!! Sono MARGHERITA ; ma per tutti sono Maggie… Lo sapevate che il mio nome deriva dal latino??? Che significa PERLA. Scusate se sono un po’ pallosa, ma sono fatta così.
Proprio per questo mi piace approfondire gli argomenti che mi interessano.
Mi piacciono un sacco i libri di storia, ma leggo di tutto. Grazie alla lettura, riesco a leggere bene e mi arricchisco di informazioni.
A scuola sono… brava!!!!! Mi piace lettere in generale, matematica e geografia… Ma ora basta parlare di scuola il prof si sarà già stufato di leggere questa presentazione!
Vi parlo un po’ della mia personalità: sono solare, mi piace ridere e stare con le mie amicone… prima di conoscere le persone che mi stanno attorno sono abbastanza timida, ma dopo una breve conoscenza esplode la mia parlantina.
Le persone mi definiscono come una grande amica che sa mantenere meglio di chiunque altro i segreti .
Mi presento un po’ fisicamente: ho i capelli castani anche se in estate cambiano gradazione e diventano più chiari, ho degli stupendi occhi verdi, il naso a patata e una bocca a forma di cuore. Sono abbastanza magra, per la mia età sono alta e mi vesto sempre bene!!!!
A proposito di età non vi ho ancora detto quanti anni ho e neppure altre cose di me che vi potrebbero interessare!!!
Sono nata a Treviso ma adesso abito con la mia mamma e il suo compagno a Spresiano, ho undici anni, compio gli anni il 9 luglio, perciò non mi potrete fare gli auguri!
Vi avevo già detto che mi piace leggere? In questo periodo sto leggendo un romanzo che si intitola IL GHETTO IN VIA DEGLI UCCELLI. Parlando di preferenze il mio sport preferito è nuoto infatti ammiro molto Federica Pellegrini.
Il mio programma preferito è XFACTOR ….
La mia cantante preferita è Bionce e le mie 2 canzoni preferite sono IRREPABLE e AMORE BELLO di Claudio Baglioni!!!!
Basta non ho più niente da dirvi!!!!

Bye Bye

Maggie

Ciao bella gente

Inanzitutto e soprattutto MAGGIE si deve calmare!!!!!!!!!!!!!!!! (l’ho voluto aggiungere io, Maggie!!!). Ciao a tutti io sono Giorgia ma per tutti sono GIO, ho la vostra età e mi piace stare con voi. La mia passione è leggere e vi do una grande notizia: sto leggendo finalmente Eclipse, dopo essere stata (nella mia spaziosa mente) in visita a Volterra per conoscere la famiglia reale dei vampiri, cioè i Volturi.
Oltre ai vampiri io vivo a Hogwards tra maghetti e prodigiose streghe come la mia amica Hermione Greanger e Luna Lovegood.
Mi piace disegnare vestiti e come sicuramente state immaginando vorrei fare da grande la stilista.
Sono una sempliciotta, ma mi piace sbizzarrirmi……
La mia musica preferita è il rap e il pop, e i miei cantanti preferiti sono P!ink, Eminem, Black Eye Peas, Pitbull, Avril Lavigne, Hilary Duff.
Mi sembra di aver detto tutto.

Buona notte gente

Giorgia

Una brava calciatrice

Mi presento sono Monica e sono abbastanza pazza; non riesco mai a star ferma e nelle materie di qualsiasi tipo fuorché la ginnastica non mi piace tanto ragionare. Tutti dicono che sono un po’ volgare lo ammetto; lo penso anch’ io!!! Ho una compagna molto simpatica che si chiama ESTER per questo ho scelto di stare con lei in aula al computer. Sono molto socievole, sono abbastanza brava a calcio grazie a mio fratello che da piccola mi costringeva ha giocare con lui. Infatti proprio ieri 20/10/09 ho giocato a calcio con il prof. Gargano. Io ero in squadra con lui e Filippo ed eravamo contro due alunni uno in 1 e l’altro in 2 media e abbiamo VINTO 2 a 0 EVVIVAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ho una faccia da Monica e porto anche gli ociali, sono molto speciale anche se il mio cervello certe volte è un po’ fuso.

Monica

Ester e la sua grande libreria

Mi presento; (inizio anch’io così come Monica perché non sapevo come
iniziare). A me piacciono quasi tutte le materie fuorché civica & geografia. Infatti appena mio papà ha saputo della verifica che ci sarà fra qualche giorno mi ha detto che devo iniziare a studiare almeno una settimana prima!!! Io amo leggere per questo a casa ho una libreria enorme proprio in magazzino (non sono fumetti e nemmeno i soliti di Geronimo); ovviamente i libri di scuola non ci sono perché quelli li tengo in camera mia (quando arriverà perché adesso sono in una camera molto grande, che divido con mia); ora però li tengo tutti in uno scaffale che abbiamo dovuto all’inizio smontare per ingrandirlo in altezza perchè i libri erano troppo grandi; anche adesso ho dei problemi a tenerli tutti su perché per la loro grossezza scivolano dallo scaffale. Spero che quando arriverà la mia camera i libri mi stiano tutti nella “mini” libreria.

Ester

martedì 3 novembre 2009

Un fisico da paura!

Io mi chiamo Luca ed ho 11 anni. Vado a scuola alle Canossiane di Treviso e frequento la 1B; vivo a Paderno di Ponzano V.to. Sono di altezza media, ho i capelli e gli occhi scuri, il naso piccolo e ho un corpo da “paura”. Ho il 37 di piede, porto gli occhiali e una bella collana. Ho una bella casa gialla, però con un giardino piccolo; quando torno da scuola vado da mia nonna che abita anche lei a Paderno. Lei ha un grande giardino a confronto del mio; ha un cagnolino di nome Kelly che è un pincher toys, mentre mia zia ha un chiwhawa di nome Sophie. Di solito mi vesto in jeans e maglietta a maniche corte e preferisco gli abiti colorati.
Spero che la mia descrizione vi sia piaciuta.
Saluti,

Luca

Un naso a patata fritta!

Io mi chiamo Ludovico ed ho 12 anni, frequento la scuola media Madonna del Grappa a Treviso e sono stato bocciato alla scuola media Stefanini. Sono di altezza media, ho i capelli lunghi e ho un corpo da “lottatore”. Ho degli occhi marroni che al sole diventano verde scuro, ho il naso a patata fritta e le guance belle grosse. Porto il 41 di piede, sono abbastanza intelligente (a par vera). La mia famiglia è composta da me, mio fratello gemello ed i miei 2 genitori.
Mi piace giocare a calcio in giardino di un mio amico con mio fratello e i miei amici.

Ciao

Ludovico

mercoledì 28 ottobre 2009

Lucy ed io, due amicone!

Mi chiamo Eleonora e sono un’alunna della scuola media.
Ho appena compiuto 11 anni il 6 ottobre e vivo a Olmi in Via Firenze numero 21 con i miei genitori e il mio cane Lucy. Lucy è un bassotto marrone e ha compiuto 3 anni poco tempo fa. Ama giocare a palla e spesso ci divertiamo a giocare a calcio anche se c’è il rischio che si buchino le palle. Alla fine finisce sempre per rotolarsi sull’erba e riempirsene il pelo. Inoltre Lucy è una golosona e se potesse mangerebbe sempre. Un giorno ha mangiato anche il pesce saltato fuori dall’acquario! Io, siccome sono una ragazza a cui piace andare a scuola, sono brava quasi in tutte le materie. Le mie preferite sono: matematica, scienze e geografia. Fortunatamente a insegnarmi queste materie sono due professori simpaticissimi e con loro mi diverto molto. Nel tempo che non utilizzo per studiare o fare i compiti mi piace dedicarmi alla lettura oppure alla perfezione del mio sport cioè la musica. Sto imparando infatti a suonare la chitarra e mi piace molto farlo. L’ultima cosa che voglio dire è che non mi separo mai dalla mia collanina di quarzo rosa.
Questa sono io!!!

Eleonora

Anche uno zuccone si presenta

Ciao!
Io mi chiamo Marco e penso di essere abbastanza simpatico con tutti. Abito a Treviso in via Everest numero 17. Mi ritrovo spesso al giardino comunale sotto cosa mia;giochiamo a carte e a calcio. I miei hobby sono sparare con le pistole a pallini, giocare alla wii e a calcio. A scuola mi piacciono le materie: storia, geografia , scienze,matematica , tecnologia, arte e informatica. Non riesco a stare senza occhiali.
Alla prossima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Marco Z.

mercoledì 21 ottobre 2009

Anch'io ho la lingua!

Ciao!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi chiamo Andrea…
Ho 11 anni, ho in prestito un cane che si chiama Maggie. Come sport faccio nuoto e mi piace pescare. Mi piace fare scienze geografia.
So fare delle voci strambe, anche se tanti, come il professor Gargano, dicono che non ho la lingua… MA IO GLIELA MOSTRO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Andrea C.

giovedì 4 giugno 2009

Il viaggio nel libro

La mia infanzia era molto felice la scuola mi piaceva, aiutavo i miei genitori nei lavoretti domestici e avevo molti amici, ma la cosa che più mi piaceva era leggere. Ogni giorno mi tuffavo in un nuovo libro e non alzavo gli occhi da esso finché non lo finivo, neanche dopo aver subito gli sculaccioni di mio padre assai arrabbiato, perché non “stavo con loro”.
Mi ricordo anche di quando intrapresi un’avventura molto divertente… è per questo che la racconterò a voi lettori.
Tutto incominciò un giorno mentre, come al solito, stavo leggendo un libro e per non essere disturbata mi ero chiusa a chiave nella mia stanza; il libro si intitolava “ Il paese dei dolci “ il che mi faceva venire molta fame.
Aprì la copertina e iniziai a leggere, ma appena finita la prima pagina un vortice proveniente dal libro si innalzò nell’aria e risucchiandomi mi catapultò dentro il libro. Mi alzai da terra frastornata osservando il paesaggio che mi circondava: alberi alla vaniglia, castelli di panna montata, nuvole con lo zucchero filato, uomini al cioccolato, strade di fragola e case di caramelle.
Gironzolai per le strade, in cerca di qualcosa che attirasse la mia attenzione ed a un certo punto sentì un singhiozzo provenire da una casa lì vicino, così decisi di dirigermi verso di essa. Bussai alla porta con timore e dopo neanche un secondo una donna venne ad aprirmi e singhiozzando disse:
- Sniff, sniff… O ragazzina tu mi puoi aiutare? Mia figlia è stata rapita dal coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi!!!
- Mazza che nome…- risposi io.
- Ragazzina, fai la seria.
- Va bene, ti aiuterò
Decisi di prepararmi per il viaggio che avrei intrapreso l’ indomani; mi armai di scudo di cioccolato, spada di caramello, casco di torrone e cavallo di liquirizia.
Dopo aver fatto una bella dormita, mi alzai e feci una gustosa doccia sotto una cascata di cioccolato e né approfittai per berne un sorso assieme ad una brioche. Chiesi in formazioni sul coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi a un uomo e lui mi rispose che si trovava dietro le montagne oscure; così iniziai a camminare, ma vedendo che era troppo distante decisi di prendere due lattine di coca-cola e me le misi sui fianchi a mò di razzi. Aprì le lattine e voosch volai in aria, ma sfortunatamente dopo 10 minuti l’effetto svanì e io caddi ai piedi della montagna, la quale non era la mia metà perché volevo oltrepassarla; ma questo non mi scoraggiò, infatti recuperai l’ attrezzatura che mi ero premurosamente portata per scalare. Così raggiunsi la cima della montagna in un batter d’occhio, purtroppo solo dopo essere arrivata nella vetta mi accorsi che non avevo pensato come scendere, così mi guardai attorno preoccupata, ma non c’era niente a parte un pezzo di legno. In quel preciso istante mi venne un’ idea: potevo usare quel pezzo per scendere la montagna facendo snowboard; senza perdere tempo mi avventurai nella foresta lasciando alle mie spalle una scia di neve anche se a dire la verità da lontano sembravo uno yeti impazzito.
Mi schiantai su una cosa dura di cioccolato e indovina un po’ era il coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi che purtroppo mi stava guardando male; dietro di lui scorsi una grotta buia e udii una debole richiesta di aiuto, subito capii che si trattava della ragazza che stavo cercando. Iniziai ad attaccarlo con la spada di caramello ma mi accorsi che non gli succedeva niente, così iniziai a mangiarlo e fortunatamente ci riuscì portando in salvo la figlia della signora che mi aveva chiesto aiuto.
Subito dopo il libro mi sputò fuori e trovai i miei genitori soglia della porta della mia camera e mi dissero:
- Abbiamo compreso la tua passione per la lettura e quindi ti abbiamo portato una tavoletta di cioccolato per scusarci di tutte quelle volte che ti abbiamo sgridato.
- Nooooooooooooooooooooo, la cioccolata noooooooooooo lo appena mangiata!!!!!!!!!! –risposi io
I miei uscirono dalla mia camera borbottando qualcosa del genere:
- L’ unica volta che gli facciamo un piacere lei non la vuole…

Sara e Beatrice

La scuola infestata

Questa storia risale a più di mille anni fa…
Una scuola fu abbandonata e per 100 anni nessuno ci mise più piede dentro…
100 anni dopo...
Un gruppo di 13 ragazze e 13 ragazzi il giorno venerdì 17 ottobre decisero di avventurarsi nella scuola, ma non sapevano cosa li aspettava…
All’ inizio, a parte i cigolii, non era molto terrificante, ma… andando avanti…
tutto sembrava osservarli e quindi decisero di trovare un posto sicuro per la notte, così avrebbero potuto riposare in pace! Stanza dopo stanza, brivido dopo brivido. Finalmente tutto sembrò spegnersi e ai 26 ragazzi il battito cardiaco rallentò e fecero un sospiro che si prolungò per qualche secondo. Dovevano approfittarne per trovare un nascondiglio abbastanza grande da poterli ospitare per una notte…
La notte non passò così in fretta, infatti alcuni ragazzi furono catturati dai vampiri dall’aspetto umano…
Li avevano portati nelle segrete della scuola, sconosciute dai rimanenti ragazzi.
Almeno lì erano al sicuro, mentre gli altri erano in pieno pericolo;
aspettarono qualche ora perché i vampiri non potessero sospettare di nulla e poi perlustrarono il castello… ma all’improvviso, scese dal soffitto una vampira con i denti aguzzi già pronti per lasciare il loro segno sul collo di qualcuno, ma prontamente un ragazzo le infilzò un paletto d’argento sul petto e quella morì all’ istante.
Cosa potevano fare adesso che non potevano più essere sicuri in nessun luogo??1?
scapparono e alla fine si ritrovarono divisi in piccoli gruppetti;la prima cosa che fecero fu prendere il telefono, ma non c’era linea,!!i erano persi e non solo!!
Infatti i vampiri potevano anche osservarli dall’alto.
in qualche modo si ritrovarono e decisero di affrontare i vampiri una volta per tutte…
andarono in cerca dei vampiri, quando trovarono delle scale che non avevano mai usato e quando scesero si resero conto di aver fatto il passo più grande della gamba perché videro alcuni dei loro compagni morti, cominciarono a correre verso le porte, ma si chiusero. i vampiri arrivarono e fecero strage di chiunque si trovassero davanti,… solo una ragazza si salvò perché fece finta di essere già morta (e lo era,… di paura)!!! ancora oggi viene ricordata questa disgrazia!

Barbara e Giulia B.

mercoledì 3 giugno 2009

Nicola e il Drago

C’era una volta un ragazzo di nome Nicola.
Un giorno stava camminando in un bosco, e trovò un vecchio che li disse di andare nella caverna delle ferie.
Lui ci andò e vi trovò un drago nero, all’inizio aveva paura ma poi diventarono amici e iniziarono a Combattere Lord Puffo.
Lord Puffo appena consapevole di ciò che era successo mandò una truppa di mille uomini contro Nicola e il drago.
Una volta trovati la truppa iniziò ad attaccarli ma loro li uccisero tutti staccandogli la testa,uno solo scampò al massacro e andò a riferire della strage a Lord Puffo.
Lord Puffo incavolato andò lui di persona e tutto il suo esercito a distruggere Nicola e il drago.
Ma Nicola impaurito chiese aiuto ai nemici di Lord puffo e loro decisero di aiutarlo a uccidere Lord Puffo.
L’esercito di Lord Puffo avanzava imperterrito Nicola era pronto alla battaglia e intanto l’esercito di Lord Puffo era arrivato alle sue postazioni e iniziarono a combattere; volavano pezzi di corpo come:
-teste di soldati ,
-gambe di mostri .
Nonostante tutto Nicola e il suo drago stavano facendo strage. Alla fine Nicola si trovò faccia a faccia con Lord Puffo, Nicola attaccò furente Lord Puffo e gli strappò la testa. Tornò a casa vincitore e venne proclamato Re.

Gabriele e Paolo

Marco Gargano!

Laureato in scienze naturali docente alla scuola Maddalena di Canossa, insegnante di Informatica, scienze e matematica.
Egli è molto giovane ed ha 28 anni, capelli castani ed è alto 1,83.
Esso è un ottimo insegnante, molto simpatico.
Il suo hobby è la fotografia.
Si veste correttamente e molto bene. Ha un atteggiamento composto con tutti e porta rispetto ai suoi superiori vuole molto bene a tutti i suoi alunni. Il prof insegna in 1°,2°,3° di tutte due le sezioni cioè A e B.

Gabriele e Paolo

Un'altalena rotta

30 marzo 2009 Treviso ore 16:00 in poi.

Quando finì la scuola con un’ora di ginnastica pesante... appoggiai lo zaino per terra e mi sedetti, aspettando mia madre che (COME AL SOLITO) era in ritardo ...
Arriva e felicemente entrai in macchina e, dopo due minuti mi disse: “Ma non dovevi andare dalla Carlotta?” “Ah si! Che facciamo? Guarda mamma: è lì! Oh no, ha girato...”
Mia mamma andò dritta, ma la mia amica aveva girato a sinistra.
Arrivammo litigando fino al semaforo perché non mi ero ricordata che dovevo andare dalla mia amica, ma scusa: anche lei si era scordata!
Va bon, ma come rincontrammo la macchina di Carlotta non so, gli suonammo, loro si girarono ci videro e si fermarono davanti alla pasticceria 300 e noi, le raggiungemmo.
Uscimmo e spiegammo il nostro sbaglio, così andai a casa sua felice, feci i compiti e uscimmo in giardino.
L’aiuola era dietro la casa, con un ponticello che sorpassa il Sile, ai piedi della rete c’erano (e ci sono ) dei bellissimi fiori: rossi, gialli, fucsia…
Nell’angolo c’era un grande albero con 2 lunghi e grossi rami con appese 2 altalene a ciascuno; chiesi a Carlotta:
- Sei sicura che sia resistente?-
- Ma certo! Guarda: adesso mi siedo e si rompe-
- Tz! Meglio non portar sfortuna…- io, con ancora timore incominciai a dondolare ma, poco poco, guardando la mia amica, che con sicurezza dondolava forte. Stavo guardando il fiume : c’erano due papere. Ad un certo punto sento CRACK, vedo Carlotta che ha una mano attaccata alla corda dell’altalena e l’altra a penzoloni, mi guarda come se fosse un cane bastonato, ma allo stesso tempo ride:
- Qualunque cosa dico si avvera!-
- Eh Carly, te l’ho detto che non bisogna pensare al peggio, e poi: tu dondolavi troppo forte!-

Quella avventura è stata da URLO!

Gaia

Uno scherzo a ...

Era uno dei soliti giorni normalissimi e soprattutto noiosissimi...
Ma non era il SOLITO e NOIOSO dì, infatti quel giorno successe una cosa incredibile ed immaginabile che, nessuna persona si immaginerebbe di fare, soprattutto se la prof. è lunatica o ha un caratterino, per fortuna la nostra, quella volta, era di OTTIMO umore.
PESCI LUMINOSI E COCCINELLE VERDI A PUNTI GIALLI!
Era il cambio dell’ora e, proprio quando mancavano gli ultimi 30 secondi, mi venne un illuminazione: fare uno scherzo alla prof.;
mi girai verso la Carlotta Z. e gli dissi:
- Carly, ho un’idea: perché non facciamo uno scherzo alla prof.?
- Sì! E, che cosa le facciamo?
- Guarda...- e gli mostrai il mio pesce a lei.
Gli sussurrai il piano nell’ orecchio e mi urlò:
- Sbrigati! Non c’è un minuto da perdere!
Corsi alla lavagna e presi tutti i gessetti che c’erano e li nascosi sotto il mio banco e misi il mio pesciolino dentro il cassetto e infine, mi sedei, in quel momento stava entrando la prof.
Lei si sedette e incominciò la lezione alzai la mano e feci una domanda:
- Non ho capito questo problema...
- Ok, ora te lo spiego...
Si alzò e si diresse alla lavagna, io stavo ridendo sotto i baffi:
- Dove sono i gessetti?
- Li vado a prendere io prof.!- urlò Ludovico
- No prof. sono dentro al cassetto...;-)- feci eco io
Lei si avvicinò al cassetto, io avevo i sudori freddi. Lo aprì e tirò fuori il pesce, la prof. aveva una faccia da pesce lesso...!
La classe urlava e rideva a crepapelle, io gridai alla prof.:
- Schiaccia sotto la pancia prof.!- lei obbedì e il pesciolino si illuminò, qualcuno cadde dalla sedia, altri guardavano con attenzione.
Quello che avevo appena fatto era poco: il mio temperino speciale era lì che mi incitava ad usarlo, lo presi e mi avviai alla cattedra con ancora la prof. che scuoteva il pesce luminoso, lo presi dalle sue mani e le consegnai il temperino:
- Lo apra, per favore- mi guardò ed eseguì. Una coccinella (che per me assomigliava ad uno scarabeo) verde a puntini gialli incominciò a muoversi (ma non era vivo!), la prof. mollò un… sorriso, dicendo:
- Che bella questa coccinella…-
- Per me assomiglia ad uno scarabeo-
- Bah, ha la forma di una coccinella-
- Ma non è rossa a puntini neri-
- è vero, ma è così carina-
- Lo sa che quando l’ho mostrata ai miei amici, hanno preso paura?-
- Davvero? A me no- e me ne tornai al posto col pesce, il temperino e un sorrisino molto carino .

Volete sapere chi è questa prof.? è... non ve lo dico!!!!

Gaia

Giallo

Presi il mio solito impermeabile rosa e mi diressi verso il cancello color porpora quando Serafina (la mia collega) mi disse:
-Vieni a vedere- e con grande agitazione mi portò fino in strada ovest dove c’era un morto.
-Bianco, nessun reato in passato solo multe per eccesso di velocità-mi disse una poliziotta che stava controllando la macchina della vittima. Vidi un uomo che correva in direzione della macchina con il viso pieno di lacrime ma con un sorriso stranamente menefreghista. Si accovacciò per terra e si mise a piangere anche se il suo pianto sembrava più che altro una risata. Gli chiesi:
-Chi è lei?- E lui mi disse con tono acuto:
-Sono il fratello della vittima.- E io iniziai con l’interrogatorio:
- Quand’ è che ha visto per l’ultima volta suo fratello?-Lui mi disse:
- È stato ieri sera, aveva organizzato una festa per nostra sorella, poi è uscito con una ragazza e non l’ho più visto.- Ma io volevo più informazioni e gli dissi:
-Si ricorda come era fatta questa ragazza?- Lui ci pensò e dopo qualche minuto rispose:
-Era bionda con i capelli davanti lunghi e dietro corti, di sicuro non era italiana perché aveva uno strano accento francese-inglese poi era molto alta e con un bellissimo sorriso e se non mi sbaglio sulla borsetta erano incise due lettere A.. C. e … sì, di sicuro aveva un lavoro che le faceva guadagnare visto che indossava abiti con sopra scritto Liu Jo e aveva le scarpe della Gucci… avrà avuto 26 anni.-
Quello che mi disse fu molto importante e con quello chiusi l’interrogatorio e me ne tornai a casa a indagare sul computer, ma volevo saperne ancora di più e riandai sulla scena del crimine a cercare indizi, e proprio quando arrivai la ragazza che mi aveva descritto il fratello della vittima si presentò davanti a me, aveva lo sguardo perso e non mi sembrava molto felice, guardava la macchina distrutta con malincuore e si mise a piangere ma non il pianto che aveva fatto il fratello ma un pianto vero con tristezza assoluta. La chiamai con un fischio e come se fosse il suo nome si girò con lo sguardo rosso e gonfio.
Venne verso di me come se fossi sua cugina e mi abbraccio con tale energia che dovetti tirarla via a forza. Mi disse:
-La prego mi dica chi è stato a uccidere Lerry- (non mi ricordavo neanche che mi ero dimenticata di analizzare le impronte per scoprire il nome della vittima). Io la rassicurai e le dissi che avremmo trovato l’assassino prima possibile, lei si calmò ma il suo viso era ancora gonfio e pieno di lacrime.
La ragazza si guardò intorno e poi scappò, io cercai di inseguirla ma era troppo veloce e rifiutai, stavo per tornare nel luogo del delitto quando un messaggio attirò la mia attenzione c’era scritto:-Ad una persona speciale un regalo speciale-. La firma non si capiva bene ma si leggevano le lettere A e C, all’improvviso il mio sguardo si illuminò e decisi di portare il messaggio in laboratorio.
Esaminato 9 volte riuscì chiaramente a leggere il nome Ana Clio.
Cercai nella mia macchina preferita (computer) delle persone che si chiamassero Ana Clio ma neanche fuori dall’Italia riuscì a trovarle e capì che il nome era falso. Chiamai Serafina che con la sua solita voce squillante mi fece arrivare il mal di testa, le chiesi: -Vai nel luogo del delitto e cerca nella macchina di Lerry qualche indizio nascosto, so che sarebbe compito mio ma vorrei cercare ancora la ragazza misteriosa-. Lei annuì sconcertata ma prese il suo giubbotto e partì con la sua macchina rossa.
Intanto io andai a casa della vittima dove mi aspettavano i suoi genitori tristi e angosciati che mi chiesero:-novità su l’omicidio?- Io con voce triste dissi:-La ragazza con cui vostro figlio è stato la notte del compleanno di vostra figlia da nomi falsi alla gente e perciò non riusciamo a contattarla -. Mi avviai angosciata alla porta quando uno strano rumore che proveniva dal piano superiore mi fermò e con uno sguardo ai genitori della vittima mi diressi verso le scale vidi qualcosa correre, guardandola bene era proprio lei la ragazza tanto cercata, guardai i genitori che piangendo mi fecero accomodare sul divano e dissero ansimando: -Ok ti racconteremo la verità. Quella sera vidi mio figlio con una donna molto alta e con i capelli rossi, si continuavano a baciare e lui continuava a toccarle i capelli, noi continuavamo a guardarli ci innervosimmo perché per lui avevamo scelto Channel che appunto era la ragazza misteriosa, organizzammo un omicidio troppo perfetto, Lerry è sempre stato diverso da gli altri nostri figli è sempre stato maleducato e non riusciva a studiare, veniva bocciato tutti gli anni e per lui sprecavamo tutti i nostri soldi non ce la facevamo più allora come ultima possibilità gli abbiamo trovato una ragazza ma lui era più adatto alla bella vita, suo fratello lo odiava e allora proprio lui ha commesso il delitto Channel non ha fatto niente non è colpevole, lei continuava a dire che lo amava da impazzire e infatti si vedeva quando le abbiamo detto che lo avevamo ucciso per il bene di tutti lei tentò il suicidio non mangiava e non dormiva-. I genitori per finire misero le mani avanti e dissero in coro:-Ci arresti-. Io soddisfatta della rivelazione li portai fuori dove stranamente cerano i miei colleghi con le pistole puntate alla porta, quando ritornai all’interno per prendere Channel lei aveva un coltello ficcato nel cuore.
Chi era stato?

Alessia

mercoledì 20 maggio 2009

Una notte spaventosa

Eravamo a casa da sole in via zombie m.c.(morte certa), 1000 leghe sotto terra, per fare 1 pigiama-party in onore della creazione del club.
Stavamo per mangiare la nostra torta con tre strati di cioccolato al latte, quando si spensero le luci e iniziò un fortissimo temporale.
Io dissi a Selenia:”Che cosa sta succedendo? È casa tua !!!”
Selenia mi disse:”E che ne so?! Sarà saltato il salvavita?”
Ma in quel momento un ramo sbattè sulla finestra e in coro urlammo:
HHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!
Poi sentimmo degli urli dalla soffitta e insieme (con paura) andammo a controllare. Però non c’era nessuno.
Poi però sentimmo il pianoforte che intonava una melodia… corremmo giù ma il piano… suonava da solo il brano di Bethooven “Per Elisa”!!!!!!!!!!!!!
Selenia mi disse:”Stiamo calme! C’è sempre una spiegazione logica in questi casi!”
Ma io gli risposi:”In questo caso no! Girati e vedrai che ho ragione!”
Infatti dietro di lei c’era uno scheletro fosforescente che, appena ci vide, si stacco la testa e ce la lanciò contro.
Per la più era tutta insanguinata e puzzava di prodotti chimici. Selenia, dallo spavento, cadde all’indietro facendo così volare per aria una zucca che gli atterrò sulla testa.
Ad un certo punto sentimmo dei brrrrrrrrividi sulla schiena, ci girammo e… indovinate chi trovammo con il ventilatore in mano… Sebastiano e quel essere spregevole di Vidilini (nominato anche Luca Vitello).
In quel momento, ricapitolando il tutto, scoprimmo che erano stati loro a rovinare il nostro pigiama parti e… ma questa è un’altra storia e non possiamo raccontarvela. Vi diciamo solo una cosa: i due furbetti ora sono in sala operatoria e noi in un riformatorio. Ma ci siamo vendicate in modo tenebroso e oscuro!
(dhahahahahahahahahahahahaha!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!).

Carlotta e Selenia

Nella nostra bella classe

Nella nostra classe in tutto siamo 21; 8 femmine e 13 maschi.
Adesso proveremo e descrivervela:
1)Benedetta: la moderna, ma per fortuna non è isterica;
2)Martino: il francese, beh almeno ne abbiamo uno;
3)Lorenzo: il ragazzo pignolo, in senso buono;
4)Ludovico: il simpatico,che si comporta da pagliaccio;
5)Selenia: cioè io, ho un problema non so che sopranome darmi;
6)Carlotta C.: la secchiona, beh per fortuna non è isterica;
7) Gaia: molto simpatica, ma non so che sopranome dargli;
8)Luca C.: non lo conosco molto, ma è simpatico;
9)Sebastiano: è un secchione che adora…giocare a basket;
10)Paolo: il dimenticone per così dire;
11)Gianluca G.: simpatico, ma anche un po’sulle nuvole;
12)Alessio: il disordinato, la prof Bozzo lo sgrida sempre;
13)Gabriele: il più sgridato insieme a Ludovico;
14)Federico: il tenore e il gemello;
15)Samuele: un amico fedele ed un simpaticone;
16) Angela: di bel aspetto, ma simpaticamente chiacchierona;
17)Gianluca V.: me lo sono portata dell’asilo fino ad adesso;
18)Luca V.: ha sempre un quintale di gel in testa;
19)Carlotta Z.: e questa sono io, la migliore amica della Sele;
20)Rebecca: la nostra amica sempre trendy;
21)Alessia: 1 graziosa ragazza con i capelli biondi.

Carlotta e Selenia

mercoledì 13 maggio 2009

I nani calzolai

C’era una volta un calzolaio molto povero a lavorare il cuoio che alla gli era rimasto solo del cuoio per fabbricare un solo paio di scarpe. La moglie era preoccupata di non aver quasi più cibo, però non voleva far vedere a suo marito la propria tristezza. La sera il calzolaio lasciò il cuoio ben tagliato nel tavolo. Il marito disse: “Ora andiamo a dormire!”. Intanto la moglie pensò: “Certo si dormirebbe meglio a stomaco pieno”. Gli diede un bacio di buona notte e cadde in un sonno profondo. Il calzolaio il mattino successivo si alzò di buon ora, fece colazione con un bel bicchiere d’acqua di rubinetto e se ne andò verso la botteguccia deciso a rimettersi a lavoro.
“Chissà cosa riuscirò a fare oggi” canterellò allegramente. “Magari!” gli giunse dalle scale la voce della moglie. “Così potremmo comprare un po’ di patate e cipolle per fare una buona minestra!” Intanto il calzolaio si sedette sulla sedia e quasi cadde per la sorpresa:le scarpe erano già lì belle pronte. Le prese in mano con gli occhi fuori dalle orbite, provò a chiamare la moglie, ma la voce non gli usciva dalla commozione. “Vieni giù subito” riuscì infine a gridare il calzolaio. La moglie corse subito giù e rimase a bocca aperta. “Quando le hai fatte?” si sorprese la moglie. “Ma io non le ho cucite” esclamò il calzolaio. La donna disse: “Ma se non le hai cucite tu e neanche io, chi le ha cucite?”.
Intanto nel mentre entrò un borghese e chiese se poteva provare le scarpe, le provò:sembravano fatte su misura.
“Quanto ti devo” chiese.
“Dieci monete” ribatte il calzolaio.
“Dieci monete? Ma queste scarpe ne valgono il doppio”. E così dicendo mise alla donna venti monete.
Il calzolaio la sera mise il cuoio comprato sul deschetto e sia avviò a letto a stomaco pieno.
Il giorno dopo accadde la stessa cosa e si ripeté per ben due volte. Intanto il marito e la moglie diventarono un po’ ricchi. Un giorno la donna propose “Perché questa sera non stiamo svegli per vedere chi è dietro a tutto questo”. Il calzolaio approvò la richiesta della moglie, la sera stessa a mezzanotte in un punto videro due folletti che stavano cominciando a lavorare il cuoio. Il mattino dopo il calzolaio decise di fabbricare due vestitini per i folletti che alla sera quando vennero subito se li indossarono e se ne andarono dimenticando di cucire le scarpe per il calzolaio. Comunque il calzolaio non se la prese e fece per sempre solo lui le scarpe che poi avrebbe fabbricato.
Così la moglie e il marito vissero felici e contenti.

Benedetta e Rebecca

Viola e Rosa

C’era una volta una bambina molto sola, senza genitori e si chiamava Rosa. Aveva solo un’amica di nome Viola e anche lei gli erano mancati i genitori. Un giorno le due amiche si arrabbiarono fra di loro e presero due strade diverse. Dopo qualche giorno Rosa si sentiva sola allora chiese informazioni su Viola. Alcuni cittadini dicevano che era stata rapita dal drago e qualcuno doveva salvarla. Rosa prese la strada che fece Viola quando si erano arrabbiate.
Dopo un bel po’ di strada si infilò in un bosco dove trovò due fatine che le dissero: ”Noi siamo le tue aiutanti e ti diamo questa bacchetta per sconfiggere il drago. ”La Bambina le rispose con un bel grazie e proseguì la strada. Finalmente si fermò a mangiare un pezzo di pane e ricominciò poco dopo la sua strada. Arrivò vicino alla tana del drago e per terra vide un biglietto di fuoco che diceva:-Se la tua amica vorrai sconfiggermi prima dovrai!!!-
Allora Rosa dopo vari tentativi riuscì a far uscire dalla bacchetta una polverina che fece addormentare il drago. Poco dopo il drago si svegliò e per fare uno spuntino mangiò Viola. Rosa arrabbiata fece uscire dallo strumento un pizzico di pepe, il drago starnutì e sputò Viola. Rosa si attaccò alla sua amica e con lo starnuto del drago, arrivarono fino a casa felici e contente da non staccarsi mai più!!!!!!

Benedetta e Rebecca

I due panieri

C’erano una volta due bravi fornai, Pietro ed Antonio,abitavano in un piccolo paesino in montagna.
Un giorno, però, succede qualcosa. Un mago di nome Bullino fece un incantesimo al forno di Pietro, aveva messo un po’ di magia nera, quindi a lui il pane veniva male e tutto mollo, mentre ad Antonio aveva messo un po’ di magia bianca perciò a lui il pane veniva molto bene. Antonio che faceva il pane malissimo, metteva poca farina, buttava ingredienti a caso e non metteva neanche il lievito a lui veniva bene, invece a Pietro che puliva il camino, lo metteva a posto, dosava gli ingredienti giusti e metteva il lievito sano, riusciva male, tutto per colpa della magia.
Un pomeriggio tutti e due si innamorarono di Rebecca soprannominata Benedetta, la ragazza più bella del paese, allora ella disse:
-Chi di voi due riuscirà a fare il pane più buono mi prenderà come sposa.
Rebecca che conosceva il mago Bullino andò da lui e gli chiese se poteva cambiare la magia tra i due fornai, così dato che a lei piaceva Pietro, si sarebbe sposata con lui.
Arrivò il giorno della gara, il mago si preparò presto in modo da poter cambiare la magia tra i due fornai. Rebecca rimaneva lì con le mai incrociate a sentire tutta quella gente che diceva:
-Forza Antonio!!!-Ma la gente si stupì perché la pagnotta migliore l’aveva composta Pietro, così Rebecca lo sposò e vissero felici e contenti.

Benedetta e Rebecca

La principessa

C’erano una volta, nei tempi antichi, un re, una regina ed una principessa. Erano una famiglia reale molto ricca e con molti servi, tra cui ve ne era uno molto buono, il cui nome era Federico.
Federico e la principessa si erano innamorati, ma una nobile non si poteva fidanzare con un servo ed a loro due dispiaceva molto. La principessa infatti era obbligata a sposare un principe di nome Roberto Cacasotto, la principessa che si chiamava Elena odiava questo principe e non voleva sposarlo vivendoci insieme per tutta la vita.
Alcune volte sognava di sposarlo, ma di ucciderlo dopo tre giorni; tuttavia Elena era troppo buona per far questo e quando le venivano queste idee rideva e piangeva insieme, perché avrebbe avuto un bruttissimo futuro.
Le cose cambiarono quando arrivò un telegramma al castello reale, con questo scritto:
Il servo che riuscirà ad uccidere il drago di Genovia che tormenta i reali, potrà diventare principe e gli verrà riconosciuta una cifra esorbitante.
Questo telegramma era indirizzato solo al re di Genovia.
Subito il re chiamò in gran segreto Federico e li chiese se voleva affrontare quella sfida. Federico non ci pensò due volte ad acconsentire, visto che il sogno tanto aspettato era lì davanti a lui.
Il mattino dopo partì, ma prima disse a Elena : “Mia adorata, starò via per molto tempo, ma ogni giorno penserò a te!”
Elena bacia Federico e subito si avviò vero la foresta “Della morte” dove si sarebbe verifica la sfida tra lui e il drago. Appena entrato trovò una fatina che gli disse dove sarebbe dovuto andare e gli porse in mano un porta fortuna di diamanti con inciso il suo nome.
Federico si avviò con in mano la spada e il suo portafortuna. Ogni tanto doveva tagliare l’erba per non prendere la cicnosi una strana malattia mortale. Fece una piccola sosta, ma non si accorse che era proprio capitato davanti alla grotta del drago dove c’erano tutti gli animali più velenosi.
Appena si girò per prendere lo zaino vide quello che stava per accadere:tutti gli animali si stavano precipitando verso di lui. Ma una voce tuonante gli fece tornare nella caverna:era il drago. Costui si avvicinò a Federico e gli urlò minacciosamente: “Sei tu l’impavido giovano che crede di uccidere il drago?”Federico annuì e il drago diede inizio ad una lotta all’ultimo sangue. Il servo molto agile schivava le zampate del drago, finché con l’astuzia fece finta che il drago l’avesse colpito e si distese a terra. Quando la belva si girò sicura e fiera di averlo ucciso Federico con passo felpato trafisse con la spada sulla schiena dell’animale e lo uccise. Vittorioso il servo tagliò la testa del drago per portarla a vedere al re.
Uscì dalla foresta e ringraziò la fatina e le porse una gemma brillante per avergli dato un porta fortuna magico, per proteggerlo dal drago.
Si avviò per la strada di palazzo, appena entrò nel castello la principessa gli corse incontro e lo baciò. Subito mostrò al re la testa del drago che ordinò di festeggiare Federico il nuovo principe. Il giorno dopo il re proclamò Federico principe e gli porse la somma di denaro data dal consiglio del re.
In seguito Federico chiese a Elena : “Mi vuoi sposare?”. Lei piena di gioia accettò, si sposarono e vissero tutti felici e contenti con la testa del drago imbalsamata davanti al loro letto!

Benedetta e Rebecca

giovedì 16 aprile 2009

La crociera della sventura

Eravamo sul panfilo del ricchissimo imprenditore Rukucutata, una nave immensa, alta almeno venti metri, quando sentimmo l’assordante urlo della signora Swanghertaigher perché aveva visto lo spettro di una bambina morta nella stiva della nave.
Il giorno dopo la bambina uccise il capitano Xiiiicucu impossessandosi del suo povero corpo lacerato dalle violente coltellate, la sua testa era per metà attaccata al collo e per metà penzolante.
Subito dopo si sentì un gran frastuono, come se ci stessero bombardando, un secondo dopo la nave stava affondano. Alcuni passeggeri si buttarono dal ponte più alto nel tentativo di salvarsi, ma le loro teste si staccarono dal corpo per la velocità e il mare le inghiottì come se fossero caramelle sciroppate al sangue.
Così eravamo rimasti soli con il demone, allora ci nascondemmo nella stiva dove passammo la notte pensando a quando fosse giunta la nostra ora, i nostri unici amici erano il coraggio, la sete di vendetta e le tarantole che vivevano laggiù.
Giunse la mattina e ci accorgemmo di essere malati di tifo perché il nostro menù comprendeva tarantole crude ed escrementi di topo ammuffiti.
Io persi persino un dente, ma questo fu un bene perché arrivò la fatina dei denti che ci regalò uno spara-denti a propulsione atomica con silenziatore incorporato.
Ci caricammo di forza e decidemmo di affrontare il demone faccia a faccia; quando uscimmo dallo scantinato ce lo trovammo di fronte e allora prememmo il grilletto dell’arma, ma era scarica, allora potevamo fare una sola cosa: staccarci i denti, così decidemmo di farlo e sparammo, senza pensarci, in modo che questo incubo finisse. Il demone era morto, ma non ci eravamo accorti che alle nostre spalle...

Alberto e Riccardo

giovedì 2 aprile 2009

La maledizione dei 3 cristalli

In un paese sperduto c’erano 3 streghe che possedevano un cristallo e se qualcuno non gli avesse tolto dalle mani quel cristallo la terra sarebbe scoppiata. Anche se le streghe erano tre ci volevano 6 giovani guerrieri coraggiosi che capitarono proprio a tiro per intraprendere la missione e quindi prepararono l’occorrente:

- pugnali, spade, archi;
- pozioni per guarire;
- cibo, bevande;
- tende per dormire.

Il primo si chiamava Jerri ed era alto e magro, poi c’era Guglielmo che era basso e grasso. Un altro forte e coraggioso il cui nome era Artù; in seguito venivano Asinetto, Secchione e Ulisse il campione di pesi.
Montarono sui cavalli e partirono per il loro lungo viaggio. Ma, incontrarono un ostacolo: dovevano attraversare un ponte molto traballante con sotto, dopo un paio di chilometri, la lava bollente. Secchione che aveva studiato la fisica disse:
- Dobbiamo attraversare il ponte uno alla volta, altrimenti caschiamo nel precipizio.
Però Asinetto, che non era affatto intelligente, tirò un masso nel ponte e così non ebbero modo di continuare il loro viaggio.
Stava arrivando la sera quando decisero di fermarsi a mangiare e a dormire; divorarono affamati pasta, bistecca e budino.
La mattina successiva decisero di costruire un ponte e così si misero di buona lena per cercare della legna d’abbattere. Quando ebbero a disposizione il legno, attaccarono i pezzi uno con l’altro e così gli amici poterono continuare il loro viaggio. Ma proprio quando pensarono di essere al sicuro si ritrovarono davanti le tre streghe. Esse indossavano pantaloni con delle toppe, una maglietta stappata, un mantello e come pantofole due pantegane morte. Avevano i capelli grigi, crespi e un brufolo gigante sul naso. Guglielmo con aria seria disse loro:
- Avete mai sentito dire “fondotinta”?
- Si vede che non usate “pantene”! – rise Asinetto.
- Ce la pagherete cara! E comunque non avete letto la rivista “streghe alla moda”! Ah, ah, ah, ah, ah, ah! – gridarono in coro.

Senza aspettare altro i nostri giovani eroi iniziarono la battaglia per prendere il cristallo; ognuno di loro prese un’ arma da quelle che avevano portato. Artù e Asinetto si buttarono sulla prima strega, mentre Ulisse e Guglielmo sulla seconda e gli ultimi rimasti, Jerri e Secchione sulla terza: gli attacchi dei guerrieri erano molto efficaci ma non abbastanza per eliminare le streghe che a loro volta avevano degli scudi efficaci. Secchione suggerì ai loro compagni di continuare gli attacchi finché le streghe non si fossero stancate abbastanza per colpirle con il loro attacco finale nonché conosciuto come il classico proverbio “uno per tutti e tutti per uno”. Un secondo dopo le megere erano sfinite e i nostri eroi approfittarono per unirsi a formare un unico grande guerriero valoroso che uccise le streghe in un colpo solo. – Finì di raccontare Ulisse a suoi adorati pargoletti.

Così finisce questa favola, ma se volete leggere altre storie seguiteci nel nostro blog!

Beatrice e Sara

mercoledì 1 aprile 2009

Il mio super-amico Ludovico

Vi suggerisco un modo speciale per formare un sosia del mio amico Ludovico; vi avverto, però con lui non c’è da addormentarsi dalla noia!!! Anzi… certamente, se siete vivaci ed esplosivi, ve lo consiglio vivamente per divertirvi in compagnia.
Procuratevi una bomba atomica di movimento quando gioca a calcio con i suoi compagni e una manciata di bravura nello stare in porta, una valanga di capacità ed un uragano di simpatia, un granello di irascibilità quando si arrabbia e metteteli in un frullatore magico.
Frullate tutto assieme, quando il composto è liquido come l’olio, senza grumi, versate il tutto in uno stampo umano di media statura, giusto per una persona di dieci anni, mani potenti e medie e una testa normale per la sua grandezza.
Inserite lo stampo nel forno precedentemente riscaldato e cuocete a 85° - 90° per 60 - 65 minuti circa. Fate scivolare fuori la pirofila “umana” per aggiungere una tempesta di ilarità, una pioggia di coraggio, una manciata di pazzia, un uragano di vivacita’, un pizzico di sfortuna, un mondo di spericolatezza e rimettete nel forno per altri 35 – 40 minuti.
Infilate la pirofila nel congelatore per raffreddare l’anima per 10 minuti per poi aggiungere un caschetto di capelli castano chiaro, due orecchie rosee, un sorriso “tuttodenti” e dei vestiti sportivi, gambe lunghe e scattanti, la velocita’ di un ghepardo, braccia robuste e guance paffute.
Sparpagliate per il corpo un po’ di polvere vitale ed ecco a voi il mio super-amico Ludovico.

Luca C.

Ettore e Achille

La battaglia stava infuriando. Patroclo, era morto da poco, quando Achille arrivò sul luogo
Dove i due eserciti stavano combattendo: era proprio sotto le mura della città di Troia.
Un guerriero gli stava venendo incontro urlando, quando lui con un guizzo sguainò la spada e con un colpo secco gliela conficcò in pancia. Il guerriero si accasciò a terra morente. Intanto achille si avvicinò al cuore della battaglia. Si accorse con la coda dell’occhio che Ettore gli stava venendo incontro con la spada sguainata. Achille, sollevò la sua e, durante questo movimento, tutti i guerrieri intorno si dileguarono. Sul campo di battaglia rimanevano soltanto i due contendenti: solo uno dei due sarebbe sopravvissuto. Tutt’attorno si respirava un’aria di profonda tensione. I due alzarono al vento le lucenti spade e pronunciarono il giuramento:
“Qualunque avversario io sconfigga, dovrò restituire il suo corpo ai suoi familiari”. Così diceva il giuramento.
Lo scontro fu cruento e non venivano risparmiati colpi crudeli da entrambe le parti. In poco tempo, però Ettore ebbe la peggio, la spada di Achille gli aveva fatto venir meno le forze per potersi difendere con successo: la sua morte gettò nella disperazione tutta la città di Troia. Il padre di Ettore ben conoscendo il giuramento che era stato pronunciato, si diresse subito verso la tenda di achille per recuperare il corpo del figlio; lo riportò dentro le mura di Troia per rendere onore al corpo. La guerra durò dieci anni procurando migliaia di morti da entrambi le parti. Gli Achei vinsero grazie all’astuzia di Ulisse …… ma questa è un’altra storia.

Luca C.

mercoledì 18 febbraio 2009

Help Me!

HELP ME!!!
Cos’è?! (tremarella) Mi chiedevo fin da bambina quando vidi quella cosa... ma... cosa?
E poi correvo da mamma e papà e gli spiegavo la situazione.
Questo mi succedeva quando non conoscevo qualcosa e... mi faceva paura; ovviamente adesso la maggior parte di quelle paure non c’è più ma, scommetto che vorrete sapere quali timori mi frullano ancora per la testa; beh, vi accontento: questa è la mia lista supersegreta che (solo perché sono buona ve la dico) voi non dovrete dire a NESSUNO!!! CAPITO?!
@1: La prima è quella dei ragni, li odio, mi fanno schifo e mi fanno un po’ pena, perché mi sembrano indifesi e che abbiano più paura di me.
@2: La seconda è quella delle INTERROGAZIONI, perché ho paura che la/il prof. mi mangi e mi dia un 3!!!! (E mi vengono anche i sudori freddi).
@3: La terza è quella di essere esclusa nei giochi solo perché (a certi) sono antipatica.

Bene, adesso sapete le mie paurose paure, e mantenetela promessa: non dovete dirlo a NESSUNO, ok?
Ciao a tutti! ;-)

Gaia

Le paure di Angela

Aiuto che paura!!!!
Una notte mi svegliai e avevo molta molta paura per il buio (avevo solo 4 anni). Mi alzai dal letto e mi spaventai della mia ombra, che all’inizio non sapevo che lo era. Saltai sul letto dei miei genitori (che si spaventarono) e mi chiesero cosa era successo e gli raccontai di quella spaventosa ombra che sembrava volesse divorarmi; i miei mi dissero che quell’ombra non era niente, basta che spegnevo la luce. Io ritornai a letto un po’ rilassata e pensai che con calci e pugni potei scacciarla definitivamente. Da quel giorno non ebbi più paura!

Angela

Partita a calcetto

Il giorno 18 febbraio 2009 era iniziata normale come tutti i giorni : arrivo a scuola giusto in tempo e finalmente ci cambiano di posto, io avrei preferito stare con uno ma mi capita sempre di stare con una.
DRIIIIIIIIIN!!!!!!!!!!! Suona la campanella, finisce (sfortunatamente) l’ora di matematica. Prendo la merenda e la mia pallina fortunata e mi metto a giocare a calcetto con Elena: il nostro avversario era il prof. Gargano.
La partita inizia benino, lui ci fa un gol e noi ricambiamo; va avanti che noi siamo in vantaggio 3-1, tiro dalla porta una stecca di quelle... e ovviamente tiro in porta!
Abbiamo i sudori freddi, però io dalla felicità mi deconcentrai e incassai 2 gol nel giro di pochi secondi: 4-4! Per vincere avremmo dovuto segnare un ultimo gol; chiusi gli occhi e tirai, non so come ma segnai il gol decisivo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma dopo persi contro Luca 5-2, ma con una soddisfazione: HO BATTUTO PER LA MIA PRIMA VOLTA IL PROF.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Gaia

mercoledì 4 febbraio 2009

Il gigante bavoso

Io non ho tante paure, ma ne ho una grande: IL BUIO!
Infatti il buio mi fa sempre brutti scherzi: quando vado a letto, nella stanza scura, mi fa fare brutti sogni. Mi sogno un con un bastone affilato. Però io non voglio dormire con la luce accesa perché sono un ometto.

Gianluca

venerdì 23 gennaio 2009

Il cervo e il cacciatore


C’era una volta un cervo che scappava perché sapeva che il re di quel paese per il suo compleanno aveva deciso di fare una cacciata per festegiare. I cervi erano scappati ma uno non credeva che il re avrebbe fatto questa festa. Lui faceva le feste perché aveva tutto il bosco per lui. Arrivò il giorno preferito ed il re comandò ai cacciatori di prepararsi per la caccia e di preparare i cani ei guinzagli. E partirono, i cani sentirono odore, i cacciatori  li slegarono e i cani rincorsero il cervo e lo morsero, ma il cervo riuscì a scappare e scappò con il resto del branco. I cani con i cacciatori lo rinseguirono e videro tanti cervi. I cacciatori davano una ricompensa ai cani e li misero nel castello. Loro caricarono i fucili e centrarono i cervi. Ad un cacciatore gli cascò per terra una cartuccia e i cervi scapparono. I cacciatori spararono ai cervi e il cervo che non ci credeva  prima di morire chiese scusa al capo cervo e morì perche un cacciatore lo uccise.

Davide

La strega e il leone

C’era una volta una perfida strega che voleva conquistare tutto il mondo. Il suo servo che era un leone si stancò di stare con lei e chiese aiuto a un cacciatore che passava di la di sparare alla strega; il cacciatore accettò ma in cambio voleva la bacchetta magica e la scopa della strega. Il leone acettò e corse dalla strega per fare la chimica mentre il cacciatore prese la mira e sparò un colpo e uccise la strega; il leone diede tutte le cose della strega al cacciatore, come gli aveva promesso. Il leone visse con il cacciatore creando formule magiche che uccidevano solo le streghe cattive.

Davide

giovedì 8 gennaio 2009

Un tipo attivo

Io sono Alessandro, sono nato nel 1998; abito a Treviso, più precisamente a san Giuseppe. Sono un tipo molto attivo, infatti faccio nuoto e calcio mi piace andare in bicicletta; sono molto veloce e astuto, ho i capelli biondi gli occhi azzurri. I miei hobbyes sono i videogiochi, costruire case con cuscini, giocare alle astronavi in macchina dei miei genitori, innaffiare il prato, guardare la tv e ascoltare musica rock. Nel 2005 ho frequentato le elementari alle Rambaldo degli Azioni. Le mie materie preferite sono: informatica,italiano,scienze e ginnastica, li ho conosciuto 7 nuovi amici molto simpatici e spiritosi. Nel 2007 ho finito la 4 elementare dopo la 5 sono andato in 1 media tutti e 6 gli anni sono stato sempre in sezione B. Alle medie mi trovo bene, qui ho conosciuto Filippo nobile, è molto simpatico e spiritoso, fuori dalla scuola vado quasi sempre da mia nonna e mi diverto molto a giocare ai militari e agli esploratori. A casa mia c’è un gatto, per precisare il mio gatto che, quando gli dico zampa mi da la zampa, e quando dico palla mi porta la pallina rossa che adora graffiare. Un giorno la gatta mi ha seguito in appartamento al 4 piano, e io non me ne sono neanche accorto. Ma una volta il mio odioso vicino di casa Marco apposta gli ha pestato la schiena e oggi, se Marco si avvicina alla mia gatta lei graffia. Un giorno gli ho teso una trappola e lui ci è caduto in pieno. Cambiando completamente discorso, la nuova scuola mi piace molto e mi ci trovo bene: ho 10 amici!

Alessandro

Le paure di Davide e Riccardo

Ora vi sveleremo le nostre paure, però voi dovrete mantenere il segreto!
Noi ovviamente io e Davide abbiamo paura del professore Gargano quando si arrabbia, dei ladri quando scassinano le case, delle persone estranee che ci possono rapire o addirittura ucciderci.

Davide e Riccardo

La famiglia che si ritrova

C’erano una volta delle figlie e la loro mamma era misera e per guadagnarsi dei soldi lavoravano a lavare i panni. La figlia maggiore stanca di quella vita disse che voleva andare a lavorare con il diavolo. La mamma la fece tacere perché sapeva cosa poteva accadere. Dopo alcuni giorni arrivò un signore elegante con un vestito nero e un naso di ferro. Voleva vedere le figlie per comprare la figlia maggiore. La mamma stava preparando la figlia maggiore e vide il naso di ferro. Disse alla figlia che non sarebbe stata male con quel signore. La figlia maggiore insisteva e la madre la lasciò andare. Il signore abitava in un castello e si vedeva da lontano dei bagliori. La figlia maggiore tremava e il signore la incoraggiò di entrare, li diede le chiavi e le mostrò le stanze tranne una, disse di non aprirla mai. Stanca si addormentò nel letto preparato appositamente per lei. Durante il sonno il signore con il naso di ferro mise dei fiori. Al mattino il signore andò fuori dal castello e lei svegliatasi aprì la porta è vide le anime che piangevano e lei si accorse che naso di ferro era il diavolo. Una fiamma andò nel fiore e l’aiutante si accorse che quel signore era il diavolo. L’aiutante si accorse che non aveva scampo e si nascose dentro ad un armadio. Il diavolo lo trovò e vide il fiore bruciato. Il diavolo lo buttò sul fuoco insieme alle anime dannate. Il giorno dopo andò dalla signora e disse che voleva l’altra figlia. La mamma accettò e il diavolo accompagnò la figlia nella sua casa. Li diede le chiavi e li mise il fiore in testa. E fece le solite raccomandazioni, il giorno successivo il diavolo se ne’ andò e l’aiutante si tolse il fiore e andò a vedere la stanza. Vide il diavolo tornare, chiuse la porta a chiave e si rimise il fiore. Il diavolo disse che quel fiore era bello fresco e sarebbe restata ad abitare con lei. Il diavolo nel giorno seguente tornò al suo lavoro. La ragazza liberava la sua sorella e scappò con lei a casa. Misero una croce nel giardino e cos’ì il diavolo non poté entrare in casa.

Davide

mercoledì 7 gennaio 2009

Il serpente rametto

Eh, le mie paure… cimici, ragni e serpenti. Però vi voglio raccontare una mia esperienza diretta.
Un giorno stavo camminando felice per un sentiero di montagna quando qualcosa tra le foglie si mosse. I raggi del sole si stagliarono tra le fronde degli alberi e le scaglie della biscia brillarono. Un lungo sibilo mi fece capire che la biscia era arrabbiata. Feci un salto indietro ed inciampai; stavo per morire di paura, mi sembrava di non sentire più nulla, ero in trance. Mi ripresi dallo shock solo quando realizzai che il rettile stava strisciando verso monte. Dopo momenti che parvero interminabili, riuscii a muovermi. Iniziai a correre come un forsennato e finalmente mi fermai in una radura; il sentiero era finito, insieme alla mia strana avventura; che corsa trafelata avevo fatto!

Luca C.