La mia infanzia era molto felice la scuola mi piaceva, aiutavo i miei genitori nei lavoretti domestici e avevo molti amici, ma la cosa che più mi piaceva era leggere. Ogni giorno mi tuffavo in un nuovo libro e non alzavo gli occhi da esso finché non lo finivo, neanche dopo aver subito gli sculaccioni di mio padre assai arrabbiato, perché non “stavo con loro”.
Mi ricordo anche di quando intrapresi un’avventura molto divertente… è per questo che la racconterò a voi lettori.
Tutto incominciò un giorno mentre, come al solito, stavo leggendo un libro e per non essere disturbata mi ero chiusa a chiave nella mia stanza; il libro si intitolava “ Il paese dei dolci “ il che mi faceva venire molta fame.
Aprì la copertina e iniziai a leggere, ma appena finita la prima pagina un vortice proveniente dal libro si innalzò nell’aria e risucchiandomi mi catapultò dentro il libro. Mi alzai da terra frastornata osservando il paesaggio che mi circondava: alberi alla vaniglia, castelli di panna montata, nuvole con lo zucchero filato, uomini al cioccolato, strade di fragola e case di caramelle.
Gironzolai per le strade, in cerca di qualcosa che attirasse la mia attenzione ed a un certo punto sentì un singhiozzo provenire da una casa lì vicino, così decisi di dirigermi verso di essa. Bussai alla porta con timore e dopo neanche un secondo una donna venne ad aprirmi e singhiozzando disse:
- Sniff, sniff… O ragazzina tu mi puoi aiutare? Mia figlia è stata rapita dal coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi!!!
- Mazza che nome…- risposi io.
- Ragazzina, fai la seria.
- Va bene, ti aiuterò
Decisi di prepararmi per il viaggio che avrei intrapreso l’ indomani; mi armai di scudo di cioccolato, spada di caramello, casco di torrone e cavallo di liquirizia.
Dopo aver fatto una bella dormita, mi alzai e feci una gustosa doccia sotto una cascata di cioccolato e né approfittai per berne un sorso assieme ad una brioche. Chiesi in formazioni sul coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi a un uomo e lui mi rispose che si trovava dietro le montagne oscure; così iniziai a camminare, ma vedendo che era troppo distante decisi di prendere due lattine di coca-cola e me le misi sui fianchi a mò di razzi. Aprì le lattine e voosch volai in aria, ma sfortunatamente dopo 10 minuti l’effetto svanì e io caddi ai piedi della montagna, la quale non era la mia metà perché volevo oltrepassarla; ma questo non mi scoraggiò, infatti recuperai l’ attrezzatura che mi ero premurosamente portata per scalare. Così raggiunsi la cima della montagna in un batter d’occhio, purtroppo solo dopo essere arrivata nella vetta mi accorsi che non avevo pensato come scendere, così mi guardai attorno preoccupata, ma non c’era niente a parte un pezzo di legno. In quel preciso istante mi venne un’ idea: potevo usare quel pezzo per scendere la montagna facendo snowboard; senza perdere tempo mi avventurai nella foresta lasciando alle mie spalle una scia di neve anche se a dire la verità da lontano sembravo uno yeti impazzito.
Mi schiantai su una cosa dura di cioccolato e indovina un po’ era il coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi che purtroppo mi stava guardando male; dietro di lui scorsi una grotta buia e udii una debole richiesta di aiuto, subito capii che si trattava della ragazza che stavo cercando. Iniziai ad attaccarlo con la spada di caramello ma mi accorsi che non gli succedeva niente, così iniziai a mangiarlo e fortunatamente ci riuscì portando in salvo la figlia della signora che mi aveva chiesto aiuto.
Subito dopo il libro mi sputò fuori e trovai i miei genitori soglia della porta della mia camera e mi dissero:
- Abbiamo compreso la tua passione per la lettura e quindi ti abbiamo portato una tavoletta di cioccolato per scusarci di tutte quelle volte che ti abbiamo sgridato.
- Nooooooooooooooooooooo, la cioccolata noooooooooooo lo appena mangiata!!!!!!!!!! –risposi io
I miei uscirono dalla mia camera borbottando qualcosa del genere:
- L’ unica volta che gli facciamo un piacere lei non la vuole…
Sara e Beatrice
Mi ricordo anche di quando intrapresi un’avventura molto divertente… è per questo che la racconterò a voi lettori.
Tutto incominciò un giorno mentre, come al solito, stavo leggendo un libro e per non essere disturbata mi ero chiusa a chiave nella mia stanza; il libro si intitolava “ Il paese dei dolci “ il che mi faceva venire molta fame.
Aprì la copertina e iniziai a leggere, ma appena finita la prima pagina un vortice proveniente dal libro si innalzò nell’aria e risucchiandomi mi catapultò dentro il libro. Mi alzai da terra frastornata osservando il paesaggio che mi circondava: alberi alla vaniglia, castelli di panna montata, nuvole con lo zucchero filato, uomini al cioccolato, strade di fragola e case di caramelle.
Gironzolai per le strade, in cerca di qualcosa che attirasse la mia attenzione ed a un certo punto sentì un singhiozzo provenire da una casa lì vicino, così decisi di dirigermi verso di essa. Bussai alla porta con timore e dopo neanche un secondo una donna venne ad aprirmi e singhiozzando disse:
- Sniff, sniff… O ragazzina tu mi puoi aiutare? Mia figlia è stata rapita dal coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi!!!
- Mazza che nome…- risposi io.
- Ragazzina, fai la seria.
- Va bene, ti aiuterò
Decisi di prepararmi per il viaggio che avrei intrapreso l’ indomani; mi armai di scudo di cioccolato, spada di caramello, casco di torrone e cavallo di liquirizia.
Dopo aver fatto una bella dormita, mi alzai e feci una gustosa doccia sotto una cascata di cioccolato e né approfittai per berne un sorso assieme ad una brioche. Chiesi in formazioni sul coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi a un uomo e lui mi rispose che si trovava dietro le montagne oscure; così iniziai a camminare, ma vedendo che era troppo distante decisi di prendere due lattine di coca-cola e me le misi sui fianchi a mò di razzi. Aprì le lattine e voosch volai in aria, ma sfortunatamente dopo 10 minuti l’effetto svanì e io caddi ai piedi della montagna, la quale non era la mia metà perché volevo oltrepassarla; ma questo non mi scoraggiò, infatti recuperai l’ attrezzatura che mi ero premurosamente portata per scalare. Così raggiunsi la cima della montagna in un batter d’occhio, purtroppo solo dopo essere arrivata nella vetta mi accorsi che non avevo pensato come scendere, così mi guardai attorno preoccupata, ma non c’era niente a parte un pezzo di legno. In quel preciso istante mi venne un’ idea: potevo usare quel pezzo per scendere la montagna facendo snowboard; senza perdere tempo mi avventurai nella foresta lasciando alle mie spalle una scia di neve anche se a dire la verità da lontano sembravo uno yeti impazzito.
Mi schiantai su una cosa dura di cioccolato e indovina un po’ era il coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi che purtroppo mi stava guardando male; dietro di lui scorsi una grotta buia e udii una debole richiesta di aiuto, subito capii che si trattava della ragazza che stavo cercando. Iniziai ad attaccarlo con la spada di caramello ma mi accorsi che non gli succedeva niente, così iniziai a mangiarlo e fortunatamente ci riuscì portando in salvo la figlia della signora che mi aveva chiesto aiuto.
Subito dopo il libro mi sputò fuori e trovai i miei genitori soglia della porta della mia camera e mi dissero:
- Abbiamo compreso la tua passione per la lettura e quindi ti abbiamo portato una tavoletta di cioccolato per scusarci di tutte quelle volte che ti abbiamo sgridato.
- Nooooooooooooooooooooo, la cioccolata noooooooooooo lo appena mangiata!!!!!!!!!! –risposi io
I miei uscirono dalla mia camera borbottando qualcosa del genere:
- L’ unica volta che gli facciamo un piacere lei non la vuole…
Sara e Beatrice