giovedì 4 giugno 2009

Il viaggio nel libro

La mia infanzia era molto felice la scuola mi piaceva, aiutavo i miei genitori nei lavoretti domestici e avevo molti amici, ma la cosa che più mi piaceva era leggere. Ogni giorno mi tuffavo in un nuovo libro e non alzavo gli occhi da esso finché non lo finivo, neanche dopo aver subito gli sculaccioni di mio padre assai arrabbiato, perché non “stavo con loro”.
Mi ricordo anche di quando intrapresi un’avventura molto divertente… è per questo che la racconterò a voi lettori.
Tutto incominciò un giorno mentre, come al solito, stavo leggendo un libro e per non essere disturbata mi ero chiusa a chiave nella mia stanza; il libro si intitolava “ Il paese dei dolci “ il che mi faceva venire molta fame.
Aprì la copertina e iniziai a leggere, ma appena finita la prima pagina un vortice proveniente dal libro si innalzò nell’aria e risucchiandomi mi catapultò dentro il libro. Mi alzai da terra frastornata osservando il paesaggio che mi circondava: alberi alla vaniglia, castelli di panna montata, nuvole con lo zucchero filato, uomini al cioccolato, strade di fragola e case di caramelle.
Gironzolai per le strade, in cerca di qualcosa che attirasse la mia attenzione ed a un certo punto sentì un singhiozzo provenire da una casa lì vicino, così decisi di dirigermi verso di essa. Bussai alla porta con timore e dopo neanche un secondo una donna venne ad aprirmi e singhiozzando disse:
- Sniff, sniff… O ragazzina tu mi puoi aiutare? Mia figlia è stata rapita dal coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi!!!
- Mazza che nome…- risposi io.
- Ragazzina, fai la seria.
- Va bene, ti aiuterò
Decisi di prepararmi per il viaggio che avrei intrapreso l’ indomani; mi armai di scudo di cioccolato, spada di caramello, casco di torrone e cavallo di liquirizia.
Dopo aver fatto una bella dormita, mi alzai e feci una gustosa doccia sotto una cascata di cioccolato e né approfittai per berne un sorso assieme ad una brioche. Chiesi in formazioni sul coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi a un uomo e lui mi rispose che si trovava dietro le montagne oscure; così iniziai a camminare, ma vedendo che era troppo distante decisi di prendere due lattine di coca-cola e me le misi sui fianchi a mò di razzi. Aprì le lattine e voosch volai in aria, ma sfortunatamente dopo 10 minuti l’effetto svanì e io caddi ai piedi della montagna, la quale non era la mia metà perché volevo oltrepassarla; ma questo non mi scoraggiò, infatti recuperai l’ attrezzatura che mi ero premurosamente portata per scalare. Così raggiunsi la cima della montagna in un batter d’occhio, purtroppo solo dopo essere arrivata nella vetta mi accorsi che non avevo pensato come scendere, così mi guardai attorno preoccupata, ma non c’era niente a parte un pezzo di legno. In quel preciso istante mi venne un’ idea: potevo usare quel pezzo per scendere la montagna facendo snowboard; senza perdere tempo mi avventurai nella foresta lasciando alle mie spalle una scia di neve anche se a dire la verità da lontano sembravo uno yeti impazzito.
Mi schiantai su una cosa dura di cioccolato e indovina un po’ era il coniglio pasquale malvagio dai denti aguzzi che purtroppo mi stava guardando male; dietro di lui scorsi una grotta buia e udii una debole richiesta di aiuto, subito capii che si trattava della ragazza che stavo cercando. Iniziai ad attaccarlo con la spada di caramello ma mi accorsi che non gli succedeva niente, così iniziai a mangiarlo e fortunatamente ci riuscì portando in salvo la figlia della signora che mi aveva chiesto aiuto.
Subito dopo il libro mi sputò fuori e trovai i miei genitori soglia della porta della mia camera e mi dissero:
- Abbiamo compreso la tua passione per la lettura e quindi ti abbiamo portato una tavoletta di cioccolato per scusarci di tutte quelle volte che ti abbiamo sgridato.
- Nooooooooooooooooooooo, la cioccolata noooooooooooo lo appena mangiata!!!!!!!!!! –risposi io
I miei uscirono dalla mia camera borbottando qualcosa del genere:
- L’ unica volta che gli facciamo un piacere lei non la vuole…

Sara e Beatrice

La scuola infestata

Questa storia risale a più di mille anni fa…
Una scuola fu abbandonata e per 100 anni nessuno ci mise più piede dentro…
100 anni dopo...
Un gruppo di 13 ragazze e 13 ragazzi il giorno venerdì 17 ottobre decisero di avventurarsi nella scuola, ma non sapevano cosa li aspettava…
All’ inizio, a parte i cigolii, non era molto terrificante, ma… andando avanti…
tutto sembrava osservarli e quindi decisero di trovare un posto sicuro per la notte, così avrebbero potuto riposare in pace! Stanza dopo stanza, brivido dopo brivido. Finalmente tutto sembrò spegnersi e ai 26 ragazzi il battito cardiaco rallentò e fecero un sospiro che si prolungò per qualche secondo. Dovevano approfittarne per trovare un nascondiglio abbastanza grande da poterli ospitare per una notte…
La notte non passò così in fretta, infatti alcuni ragazzi furono catturati dai vampiri dall’aspetto umano…
Li avevano portati nelle segrete della scuola, sconosciute dai rimanenti ragazzi.
Almeno lì erano al sicuro, mentre gli altri erano in pieno pericolo;
aspettarono qualche ora perché i vampiri non potessero sospettare di nulla e poi perlustrarono il castello… ma all’improvviso, scese dal soffitto una vampira con i denti aguzzi già pronti per lasciare il loro segno sul collo di qualcuno, ma prontamente un ragazzo le infilzò un paletto d’argento sul petto e quella morì all’ istante.
Cosa potevano fare adesso che non potevano più essere sicuri in nessun luogo??1?
scapparono e alla fine si ritrovarono divisi in piccoli gruppetti;la prima cosa che fecero fu prendere il telefono, ma non c’era linea,!!i erano persi e non solo!!
Infatti i vampiri potevano anche osservarli dall’alto.
in qualche modo si ritrovarono e decisero di affrontare i vampiri una volta per tutte…
andarono in cerca dei vampiri, quando trovarono delle scale che non avevano mai usato e quando scesero si resero conto di aver fatto il passo più grande della gamba perché videro alcuni dei loro compagni morti, cominciarono a correre verso le porte, ma si chiusero. i vampiri arrivarono e fecero strage di chiunque si trovassero davanti,… solo una ragazza si salvò perché fece finta di essere già morta (e lo era,… di paura)!!! ancora oggi viene ricordata questa disgrazia!

Barbara e Giulia B.

mercoledì 3 giugno 2009

Nicola e il Drago

C’era una volta un ragazzo di nome Nicola.
Un giorno stava camminando in un bosco, e trovò un vecchio che li disse di andare nella caverna delle ferie.
Lui ci andò e vi trovò un drago nero, all’inizio aveva paura ma poi diventarono amici e iniziarono a Combattere Lord Puffo.
Lord Puffo appena consapevole di ciò che era successo mandò una truppa di mille uomini contro Nicola e il drago.
Una volta trovati la truppa iniziò ad attaccarli ma loro li uccisero tutti staccandogli la testa,uno solo scampò al massacro e andò a riferire della strage a Lord Puffo.
Lord Puffo incavolato andò lui di persona e tutto il suo esercito a distruggere Nicola e il drago.
Ma Nicola impaurito chiese aiuto ai nemici di Lord puffo e loro decisero di aiutarlo a uccidere Lord Puffo.
L’esercito di Lord Puffo avanzava imperterrito Nicola era pronto alla battaglia e intanto l’esercito di Lord Puffo era arrivato alle sue postazioni e iniziarono a combattere; volavano pezzi di corpo come:
-teste di soldati ,
-gambe di mostri .
Nonostante tutto Nicola e il suo drago stavano facendo strage. Alla fine Nicola si trovò faccia a faccia con Lord Puffo, Nicola attaccò furente Lord Puffo e gli strappò la testa. Tornò a casa vincitore e venne proclamato Re.

Gabriele e Paolo

Marco Gargano!

Laureato in scienze naturali docente alla scuola Maddalena di Canossa, insegnante di Informatica, scienze e matematica.
Egli è molto giovane ed ha 28 anni, capelli castani ed è alto 1,83.
Esso è un ottimo insegnante, molto simpatico.
Il suo hobby è la fotografia.
Si veste correttamente e molto bene. Ha un atteggiamento composto con tutti e porta rispetto ai suoi superiori vuole molto bene a tutti i suoi alunni. Il prof insegna in 1°,2°,3° di tutte due le sezioni cioè A e B.

Gabriele e Paolo

Un'altalena rotta

30 marzo 2009 Treviso ore 16:00 in poi.

Quando finì la scuola con un’ora di ginnastica pesante... appoggiai lo zaino per terra e mi sedetti, aspettando mia madre che (COME AL SOLITO) era in ritardo ...
Arriva e felicemente entrai in macchina e, dopo due minuti mi disse: “Ma non dovevi andare dalla Carlotta?” “Ah si! Che facciamo? Guarda mamma: è lì! Oh no, ha girato...”
Mia mamma andò dritta, ma la mia amica aveva girato a sinistra.
Arrivammo litigando fino al semaforo perché non mi ero ricordata che dovevo andare dalla mia amica, ma scusa: anche lei si era scordata!
Va bon, ma come rincontrammo la macchina di Carlotta non so, gli suonammo, loro si girarono ci videro e si fermarono davanti alla pasticceria 300 e noi, le raggiungemmo.
Uscimmo e spiegammo il nostro sbaglio, così andai a casa sua felice, feci i compiti e uscimmo in giardino.
L’aiuola era dietro la casa, con un ponticello che sorpassa il Sile, ai piedi della rete c’erano (e ci sono ) dei bellissimi fiori: rossi, gialli, fucsia…
Nell’angolo c’era un grande albero con 2 lunghi e grossi rami con appese 2 altalene a ciascuno; chiesi a Carlotta:
- Sei sicura che sia resistente?-
- Ma certo! Guarda: adesso mi siedo e si rompe-
- Tz! Meglio non portar sfortuna…- io, con ancora timore incominciai a dondolare ma, poco poco, guardando la mia amica, che con sicurezza dondolava forte. Stavo guardando il fiume : c’erano due papere. Ad un certo punto sento CRACK, vedo Carlotta che ha una mano attaccata alla corda dell’altalena e l’altra a penzoloni, mi guarda come se fosse un cane bastonato, ma allo stesso tempo ride:
- Qualunque cosa dico si avvera!-
- Eh Carly, te l’ho detto che non bisogna pensare al peggio, e poi: tu dondolavi troppo forte!-

Quella avventura è stata da URLO!

Gaia

Uno scherzo a ...

Era uno dei soliti giorni normalissimi e soprattutto noiosissimi...
Ma non era il SOLITO e NOIOSO dì, infatti quel giorno successe una cosa incredibile ed immaginabile che, nessuna persona si immaginerebbe di fare, soprattutto se la prof. è lunatica o ha un caratterino, per fortuna la nostra, quella volta, era di OTTIMO umore.
PESCI LUMINOSI E COCCINELLE VERDI A PUNTI GIALLI!
Era il cambio dell’ora e, proprio quando mancavano gli ultimi 30 secondi, mi venne un illuminazione: fare uno scherzo alla prof.;
mi girai verso la Carlotta Z. e gli dissi:
- Carly, ho un’idea: perché non facciamo uno scherzo alla prof.?
- Sì! E, che cosa le facciamo?
- Guarda...- e gli mostrai il mio pesce a lei.
Gli sussurrai il piano nell’ orecchio e mi urlò:
- Sbrigati! Non c’è un minuto da perdere!
Corsi alla lavagna e presi tutti i gessetti che c’erano e li nascosi sotto il mio banco e misi il mio pesciolino dentro il cassetto e infine, mi sedei, in quel momento stava entrando la prof.
Lei si sedette e incominciò la lezione alzai la mano e feci una domanda:
- Non ho capito questo problema...
- Ok, ora te lo spiego...
Si alzò e si diresse alla lavagna, io stavo ridendo sotto i baffi:
- Dove sono i gessetti?
- Li vado a prendere io prof.!- urlò Ludovico
- No prof. sono dentro al cassetto...;-)- feci eco io
Lei si avvicinò al cassetto, io avevo i sudori freddi. Lo aprì e tirò fuori il pesce, la prof. aveva una faccia da pesce lesso...!
La classe urlava e rideva a crepapelle, io gridai alla prof.:
- Schiaccia sotto la pancia prof.!- lei obbedì e il pesciolino si illuminò, qualcuno cadde dalla sedia, altri guardavano con attenzione.
Quello che avevo appena fatto era poco: il mio temperino speciale era lì che mi incitava ad usarlo, lo presi e mi avviai alla cattedra con ancora la prof. che scuoteva il pesce luminoso, lo presi dalle sue mani e le consegnai il temperino:
- Lo apra, per favore- mi guardò ed eseguì. Una coccinella (che per me assomigliava ad uno scarabeo) verde a puntini gialli incominciò a muoversi (ma non era vivo!), la prof. mollò un… sorriso, dicendo:
- Che bella questa coccinella…-
- Per me assomiglia ad uno scarabeo-
- Bah, ha la forma di una coccinella-
- Ma non è rossa a puntini neri-
- è vero, ma è così carina-
- Lo sa che quando l’ho mostrata ai miei amici, hanno preso paura?-
- Davvero? A me no- e me ne tornai al posto col pesce, il temperino e un sorrisino molto carino .

Volete sapere chi è questa prof.? è... non ve lo dico!!!!

Gaia

Giallo

Presi il mio solito impermeabile rosa e mi diressi verso il cancello color porpora quando Serafina (la mia collega) mi disse:
-Vieni a vedere- e con grande agitazione mi portò fino in strada ovest dove c’era un morto.
-Bianco, nessun reato in passato solo multe per eccesso di velocità-mi disse una poliziotta che stava controllando la macchina della vittima. Vidi un uomo che correva in direzione della macchina con il viso pieno di lacrime ma con un sorriso stranamente menefreghista. Si accovacciò per terra e si mise a piangere anche se il suo pianto sembrava più che altro una risata. Gli chiesi:
-Chi è lei?- E lui mi disse con tono acuto:
-Sono il fratello della vittima.- E io iniziai con l’interrogatorio:
- Quand’ è che ha visto per l’ultima volta suo fratello?-Lui mi disse:
- È stato ieri sera, aveva organizzato una festa per nostra sorella, poi è uscito con una ragazza e non l’ho più visto.- Ma io volevo più informazioni e gli dissi:
-Si ricorda come era fatta questa ragazza?- Lui ci pensò e dopo qualche minuto rispose:
-Era bionda con i capelli davanti lunghi e dietro corti, di sicuro non era italiana perché aveva uno strano accento francese-inglese poi era molto alta e con un bellissimo sorriso e se non mi sbaglio sulla borsetta erano incise due lettere A.. C. e … sì, di sicuro aveva un lavoro che le faceva guadagnare visto che indossava abiti con sopra scritto Liu Jo e aveva le scarpe della Gucci… avrà avuto 26 anni.-
Quello che mi disse fu molto importante e con quello chiusi l’interrogatorio e me ne tornai a casa a indagare sul computer, ma volevo saperne ancora di più e riandai sulla scena del crimine a cercare indizi, e proprio quando arrivai la ragazza che mi aveva descritto il fratello della vittima si presentò davanti a me, aveva lo sguardo perso e non mi sembrava molto felice, guardava la macchina distrutta con malincuore e si mise a piangere ma non il pianto che aveva fatto il fratello ma un pianto vero con tristezza assoluta. La chiamai con un fischio e come se fosse il suo nome si girò con lo sguardo rosso e gonfio.
Venne verso di me come se fossi sua cugina e mi abbraccio con tale energia che dovetti tirarla via a forza. Mi disse:
-La prego mi dica chi è stato a uccidere Lerry- (non mi ricordavo neanche che mi ero dimenticata di analizzare le impronte per scoprire il nome della vittima). Io la rassicurai e le dissi che avremmo trovato l’assassino prima possibile, lei si calmò ma il suo viso era ancora gonfio e pieno di lacrime.
La ragazza si guardò intorno e poi scappò, io cercai di inseguirla ma era troppo veloce e rifiutai, stavo per tornare nel luogo del delitto quando un messaggio attirò la mia attenzione c’era scritto:-Ad una persona speciale un regalo speciale-. La firma non si capiva bene ma si leggevano le lettere A e C, all’improvviso il mio sguardo si illuminò e decisi di portare il messaggio in laboratorio.
Esaminato 9 volte riuscì chiaramente a leggere il nome Ana Clio.
Cercai nella mia macchina preferita (computer) delle persone che si chiamassero Ana Clio ma neanche fuori dall’Italia riuscì a trovarle e capì che il nome era falso. Chiamai Serafina che con la sua solita voce squillante mi fece arrivare il mal di testa, le chiesi: -Vai nel luogo del delitto e cerca nella macchina di Lerry qualche indizio nascosto, so che sarebbe compito mio ma vorrei cercare ancora la ragazza misteriosa-. Lei annuì sconcertata ma prese il suo giubbotto e partì con la sua macchina rossa.
Intanto io andai a casa della vittima dove mi aspettavano i suoi genitori tristi e angosciati che mi chiesero:-novità su l’omicidio?- Io con voce triste dissi:-La ragazza con cui vostro figlio è stato la notte del compleanno di vostra figlia da nomi falsi alla gente e perciò non riusciamo a contattarla -. Mi avviai angosciata alla porta quando uno strano rumore che proveniva dal piano superiore mi fermò e con uno sguardo ai genitori della vittima mi diressi verso le scale vidi qualcosa correre, guardandola bene era proprio lei la ragazza tanto cercata, guardai i genitori che piangendo mi fecero accomodare sul divano e dissero ansimando: -Ok ti racconteremo la verità. Quella sera vidi mio figlio con una donna molto alta e con i capelli rossi, si continuavano a baciare e lui continuava a toccarle i capelli, noi continuavamo a guardarli ci innervosimmo perché per lui avevamo scelto Channel che appunto era la ragazza misteriosa, organizzammo un omicidio troppo perfetto, Lerry è sempre stato diverso da gli altri nostri figli è sempre stato maleducato e non riusciva a studiare, veniva bocciato tutti gli anni e per lui sprecavamo tutti i nostri soldi non ce la facevamo più allora come ultima possibilità gli abbiamo trovato una ragazza ma lui era più adatto alla bella vita, suo fratello lo odiava e allora proprio lui ha commesso il delitto Channel non ha fatto niente non è colpevole, lei continuava a dire che lo amava da impazzire e infatti si vedeva quando le abbiamo detto che lo avevamo ucciso per il bene di tutti lei tentò il suicidio non mangiava e non dormiva-. I genitori per finire misero le mani avanti e dissero in coro:-Ci arresti-. Io soddisfatta della rivelazione li portai fuori dove stranamente cerano i miei colleghi con le pistole puntate alla porta, quando ritornai all’interno per prendere Channel lei aveva un coltello ficcato nel cuore.
Chi era stato?

Alessia