mercoledì 20 maggio 2009

Una notte spaventosa

Eravamo a casa da sole in via zombie m.c.(morte certa), 1000 leghe sotto terra, per fare 1 pigiama-party in onore della creazione del club.
Stavamo per mangiare la nostra torta con tre strati di cioccolato al latte, quando si spensero le luci e iniziò un fortissimo temporale.
Io dissi a Selenia:”Che cosa sta succedendo? È casa tua !!!”
Selenia mi disse:”E che ne so?! Sarà saltato il salvavita?”
Ma in quel momento un ramo sbattè sulla finestra e in coro urlammo:
HHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!
Poi sentimmo degli urli dalla soffitta e insieme (con paura) andammo a controllare. Però non c’era nessuno.
Poi però sentimmo il pianoforte che intonava una melodia… corremmo giù ma il piano… suonava da solo il brano di Bethooven “Per Elisa”!!!!!!!!!!!!!
Selenia mi disse:”Stiamo calme! C’è sempre una spiegazione logica in questi casi!”
Ma io gli risposi:”In questo caso no! Girati e vedrai che ho ragione!”
Infatti dietro di lei c’era uno scheletro fosforescente che, appena ci vide, si stacco la testa e ce la lanciò contro.
Per la più era tutta insanguinata e puzzava di prodotti chimici. Selenia, dallo spavento, cadde all’indietro facendo così volare per aria una zucca che gli atterrò sulla testa.
Ad un certo punto sentimmo dei brrrrrrrrividi sulla schiena, ci girammo e… indovinate chi trovammo con il ventilatore in mano… Sebastiano e quel essere spregevole di Vidilini (nominato anche Luca Vitello).
In quel momento, ricapitolando il tutto, scoprimmo che erano stati loro a rovinare il nostro pigiama parti e… ma questa è un’altra storia e non possiamo raccontarvela. Vi diciamo solo una cosa: i due furbetti ora sono in sala operatoria e noi in un riformatorio. Ma ci siamo vendicate in modo tenebroso e oscuro!
(dhahahahahahahahahahahahaha!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!).

Carlotta e Selenia

Nella nostra bella classe

Nella nostra classe in tutto siamo 21; 8 femmine e 13 maschi.
Adesso proveremo e descrivervela:
1)Benedetta: la moderna, ma per fortuna non è isterica;
2)Martino: il francese, beh almeno ne abbiamo uno;
3)Lorenzo: il ragazzo pignolo, in senso buono;
4)Ludovico: il simpatico,che si comporta da pagliaccio;
5)Selenia: cioè io, ho un problema non so che sopranome darmi;
6)Carlotta C.: la secchiona, beh per fortuna non è isterica;
7) Gaia: molto simpatica, ma non so che sopranome dargli;
8)Luca C.: non lo conosco molto, ma è simpatico;
9)Sebastiano: è un secchione che adora…giocare a basket;
10)Paolo: il dimenticone per così dire;
11)Gianluca G.: simpatico, ma anche un po’sulle nuvole;
12)Alessio: il disordinato, la prof Bozzo lo sgrida sempre;
13)Gabriele: il più sgridato insieme a Ludovico;
14)Federico: il tenore e il gemello;
15)Samuele: un amico fedele ed un simpaticone;
16) Angela: di bel aspetto, ma simpaticamente chiacchierona;
17)Gianluca V.: me lo sono portata dell’asilo fino ad adesso;
18)Luca V.: ha sempre un quintale di gel in testa;
19)Carlotta Z.: e questa sono io, la migliore amica della Sele;
20)Rebecca: la nostra amica sempre trendy;
21)Alessia: 1 graziosa ragazza con i capelli biondi.

Carlotta e Selenia

mercoledì 13 maggio 2009

I nani calzolai

C’era una volta un calzolaio molto povero a lavorare il cuoio che alla gli era rimasto solo del cuoio per fabbricare un solo paio di scarpe. La moglie era preoccupata di non aver quasi più cibo, però non voleva far vedere a suo marito la propria tristezza. La sera il calzolaio lasciò il cuoio ben tagliato nel tavolo. Il marito disse: “Ora andiamo a dormire!”. Intanto la moglie pensò: “Certo si dormirebbe meglio a stomaco pieno”. Gli diede un bacio di buona notte e cadde in un sonno profondo. Il calzolaio il mattino successivo si alzò di buon ora, fece colazione con un bel bicchiere d’acqua di rubinetto e se ne andò verso la botteguccia deciso a rimettersi a lavoro.
“Chissà cosa riuscirò a fare oggi” canterellò allegramente. “Magari!” gli giunse dalle scale la voce della moglie. “Così potremmo comprare un po’ di patate e cipolle per fare una buona minestra!” Intanto il calzolaio si sedette sulla sedia e quasi cadde per la sorpresa:le scarpe erano già lì belle pronte. Le prese in mano con gli occhi fuori dalle orbite, provò a chiamare la moglie, ma la voce non gli usciva dalla commozione. “Vieni giù subito” riuscì infine a gridare il calzolaio. La moglie corse subito giù e rimase a bocca aperta. “Quando le hai fatte?” si sorprese la moglie. “Ma io non le ho cucite” esclamò il calzolaio. La donna disse: “Ma se non le hai cucite tu e neanche io, chi le ha cucite?”.
Intanto nel mentre entrò un borghese e chiese se poteva provare le scarpe, le provò:sembravano fatte su misura.
“Quanto ti devo” chiese.
“Dieci monete” ribatte il calzolaio.
“Dieci monete? Ma queste scarpe ne valgono il doppio”. E così dicendo mise alla donna venti monete.
Il calzolaio la sera mise il cuoio comprato sul deschetto e sia avviò a letto a stomaco pieno.
Il giorno dopo accadde la stessa cosa e si ripeté per ben due volte. Intanto il marito e la moglie diventarono un po’ ricchi. Un giorno la donna propose “Perché questa sera non stiamo svegli per vedere chi è dietro a tutto questo”. Il calzolaio approvò la richiesta della moglie, la sera stessa a mezzanotte in un punto videro due folletti che stavano cominciando a lavorare il cuoio. Il mattino dopo il calzolaio decise di fabbricare due vestitini per i folletti che alla sera quando vennero subito se li indossarono e se ne andarono dimenticando di cucire le scarpe per il calzolaio. Comunque il calzolaio non se la prese e fece per sempre solo lui le scarpe che poi avrebbe fabbricato.
Così la moglie e il marito vissero felici e contenti.

Benedetta e Rebecca

Viola e Rosa

C’era una volta una bambina molto sola, senza genitori e si chiamava Rosa. Aveva solo un’amica di nome Viola e anche lei gli erano mancati i genitori. Un giorno le due amiche si arrabbiarono fra di loro e presero due strade diverse. Dopo qualche giorno Rosa si sentiva sola allora chiese informazioni su Viola. Alcuni cittadini dicevano che era stata rapita dal drago e qualcuno doveva salvarla. Rosa prese la strada che fece Viola quando si erano arrabbiate.
Dopo un bel po’ di strada si infilò in un bosco dove trovò due fatine che le dissero: ”Noi siamo le tue aiutanti e ti diamo questa bacchetta per sconfiggere il drago. ”La Bambina le rispose con un bel grazie e proseguì la strada. Finalmente si fermò a mangiare un pezzo di pane e ricominciò poco dopo la sua strada. Arrivò vicino alla tana del drago e per terra vide un biglietto di fuoco che diceva:-Se la tua amica vorrai sconfiggermi prima dovrai!!!-
Allora Rosa dopo vari tentativi riuscì a far uscire dalla bacchetta una polverina che fece addormentare il drago. Poco dopo il drago si svegliò e per fare uno spuntino mangiò Viola. Rosa arrabbiata fece uscire dallo strumento un pizzico di pepe, il drago starnutì e sputò Viola. Rosa si attaccò alla sua amica e con lo starnuto del drago, arrivarono fino a casa felici e contente da non staccarsi mai più!!!!!!

Benedetta e Rebecca

I due panieri

C’erano una volta due bravi fornai, Pietro ed Antonio,abitavano in un piccolo paesino in montagna.
Un giorno, però, succede qualcosa. Un mago di nome Bullino fece un incantesimo al forno di Pietro, aveva messo un po’ di magia nera, quindi a lui il pane veniva male e tutto mollo, mentre ad Antonio aveva messo un po’ di magia bianca perciò a lui il pane veniva molto bene. Antonio che faceva il pane malissimo, metteva poca farina, buttava ingredienti a caso e non metteva neanche il lievito a lui veniva bene, invece a Pietro che puliva il camino, lo metteva a posto, dosava gli ingredienti giusti e metteva il lievito sano, riusciva male, tutto per colpa della magia.
Un pomeriggio tutti e due si innamorarono di Rebecca soprannominata Benedetta, la ragazza più bella del paese, allora ella disse:
-Chi di voi due riuscirà a fare il pane più buono mi prenderà come sposa.
Rebecca che conosceva il mago Bullino andò da lui e gli chiese se poteva cambiare la magia tra i due fornai, così dato che a lei piaceva Pietro, si sarebbe sposata con lui.
Arrivò il giorno della gara, il mago si preparò presto in modo da poter cambiare la magia tra i due fornai. Rebecca rimaneva lì con le mai incrociate a sentire tutta quella gente che diceva:
-Forza Antonio!!!-Ma la gente si stupì perché la pagnotta migliore l’aveva composta Pietro, così Rebecca lo sposò e vissero felici e contenti.

Benedetta e Rebecca

La principessa

C’erano una volta, nei tempi antichi, un re, una regina ed una principessa. Erano una famiglia reale molto ricca e con molti servi, tra cui ve ne era uno molto buono, il cui nome era Federico.
Federico e la principessa si erano innamorati, ma una nobile non si poteva fidanzare con un servo ed a loro due dispiaceva molto. La principessa infatti era obbligata a sposare un principe di nome Roberto Cacasotto, la principessa che si chiamava Elena odiava questo principe e non voleva sposarlo vivendoci insieme per tutta la vita.
Alcune volte sognava di sposarlo, ma di ucciderlo dopo tre giorni; tuttavia Elena era troppo buona per far questo e quando le venivano queste idee rideva e piangeva insieme, perché avrebbe avuto un bruttissimo futuro.
Le cose cambiarono quando arrivò un telegramma al castello reale, con questo scritto:
Il servo che riuscirà ad uccidere il drago di Genovia che tormenta i reali, potrà diventare principe e gli verrà riconosciuta una cifra esorbitante.
Questo telegramma era indirizzato solo al re di Genovia.
Subito il re chiamò in gran segreto Federico e li chiese se voleva affrontare quella sfida. Federico non ci pensò due volte ad acconsentire, visto che il sogno tanto aspettato era lì davanti a lui.
Il mattino dopo partì, ma prima disse a Elena : “Mia adorata, starò via per molto tempo, ma ogni giorno penserò a te!”
Elena bacia Federico e subito si avviò vero la foresta “Della morte” dove si sarebbe verifica la sfida tra lui e il drago. Appena entrato trovò una fatina che gli disse dove sarebbe dovuto andare e gli porse in mano un porta fortuna di diamanti con inciso il suo nome.
Federico si avviò con in mano la spada e il suo portafortuna. Ogni tanto doveva tagliare l’erba per non prendere la cicnosi una strana malattia mortale. Fece una piccola sosta, ma non si accorse che era proprio capitato davanti alla grotta del drago dove c’erano tutti gli animali più velenosi.
Appena si girò per prendere lo zaino vide quello che stava per accadere:tutti gli animali si stavano precipitando verso di lui. Ma una voce tuonante gli fece tornare nella caverna:era il drago. Costui si avvicinò a Federico e gli urlò minacciosamente: “Sei tu l’impavido giovano che crede di uccidere il drago?”Federico annuì e il drago diede inizio ad una lotta all’ultimo sangue. Il servo molto agile schivava le zampate del drago, finché con l’astuzia fece finta che il drago l’avesse colpito e si distese a terra. Quando la belva si girò sicura e fiera di averlo ucciso Federico con passo felpato trafisse con la spada sulla schiena dell’animale e lo uccise. Vittorioso il servo tagliò la testa del drago per portarla a vedere al re.
Uscì dalla foresta e ringraziò la fatina e le porse una gemma brillante per avergli dato un porta fortuna magico, per proteggerlo dal drago.
Si avviò per la strada di palazzo, appena entrò nel castello la principessa gli corse incontro e lo baciò. Subito mostrò al re la testa del drago che ordinò di festeggiare Federico il nuovo principe. Il giorno dopo il re proclamò Federico principe e gli porse la somma di denaro data dal consiglio del re.
In seguito Federico chiese a Elena : “Mi vuoi sposare?”. Lei piena di gioia accettò, si sposarono e vissero tutti felici e contenti con la testa del drago imbalsamata davanti al loro letto!

Benedetta e Rebecca